Locali per la prostituzione, i cittadini
col sindaco: «Adesso c'è degrado»

Lunedì 13 Luglio 2015
Locali per la prostituzione, i cittadini col sindaco: «Adesso c'è degrado»
Tutti con il sindaco Della Pietra. Quasi nessun cittadino è contrario all'apertura di una casa chiusa comunale per spazzare via la prostituzione e il degrado che oggi affollano le strade di Spresiano.

C'è solo qualche perplessità sul luogo e sull'organizzazione. Ma la linea fondamentale è condivisa. «L'apertura di una casa chiusa potrebbe essere una soluzione: eviterebbe disordini e migliorerebbe la situazione attuale - spiega Daniela Gambron - basta che non diventi un ghetto. Una specie di casa della vergogna. Questo non andrebbe bene».

D'accordo anche Silvia Pizzolato, giovane che lavora a Spresiano: «Piuttosto di continuare con quello che si vede oggi, meglio aprire una casa chiusa - è convinta - anche tassare quel lavoro non sarebbe cosa di poco conto. Sarebbe giusto che pagassero le tasse come tutti».

Passando agli uomini, la musica non cambia. «Sono favorevole. È una buona idea - assicura Enrico Valmassoni - la prostituzione c'è sempre stata e ci sarà sempre. Piuttosto che lasciarla in strada, meglio tenerla sotto controllo, anche dal punto di vista sanitario».

Una garanzia pure per i clienti, che non mancano mai. Da qualche tempo inoltre il mercato si è ampliato ai trans in modo esponenziale. «Ce ne sono sempre di più - conferma Enrico - e se ce ne sono vuol dire che lavorano». L'unica preoccupazione che emerge riguarda il posizionamento dell'eventuale nuova casa chiusa del Comune. «Non deve essere vicina alle case e a luoghi dove ci sono bambini - mette in chiaro un'anziana signora seduta su una panchina della piazza centrale - se è in disparte, magari in zona industriale, va bene. Meglio così, anziché vedere certi spettacoli per strada».

«Quello che dà più fastidio - aggiunge una sua amica - sono i preservativi e le mutande che si trovano sui marciapiedi il mattino seguente. Se buttassero via le loro cose non ci sarebbero tutti questi problemi».

E c'è anche chi pensa direttamente alle ragazze spesso costrette a prostituirsi. «Mi fanno pena. Mi spiace per loro - sottolinea Maria Grazia - adesso sono sole, nessuno le difende e magari vengono anche picchiate. All'interno di una casa chiusa sarebbero tutelate di più e preservate dal racket».

«Sarebbe giusto tornare a come si faceva una volta - conclude Tommaso, anziano di origini campane - con una casa chiusa di certo tutti starebbero meglio di adesso». Sia le lucciole che i clienti.
Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 13:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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