Zero Branco. Orto Veneto in liquidazione, la ripartenza è affidata alla cooperativa Veneto Ortofrutta

Giovedì 10 Agosto 2023 di Mauro Favaro
Orto Veneto in liquidazione, la ripartenza è affidata alla cooperativa Veneto Ortofrutta

ZERO BRANCO (TREVISO) - Il consorzio Opo, Orto Veneto, è finito in liquidazione coatta. Ma la ripartenza per le produzioni agricole del territorio ha già preso forma grazie alla nuova coop Veneto Ortofrutta, che in sette mesi ha generato un volume d’affari di 2,9 milioni di euro, ad AgriVeneto e al suo marchio Radico e al sostegno del consorzio agrario di Treviso e Belluno e di Coldiretti. Dopo alcuni anni di difficoltà, un decreto del ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha messo formalmente la parola fine alla parabola dell’organizzazione produttori ortofrutticoli Opo che raggruppava quasi 500 aziende agricole produttrici, tra Treviso, Chioggia e Rovigo, con sede a S.Alberto. Il buco supera i 20 milioni di euro. Il radicchio, prodotto di punta, non è bastato. Toccherà al commissario liquidatore, Pierluigi Bertani, provare a salvare il salvabile. Tra i creditori dipendenti (Opo era arrivata a contarne 65), fornitori, banche e così via. Orto Veneto, guidata dal presidente Adriano Daminato, già assessore a Loria, pensava in grande. Oltre ai prodotti, c’erano stati importanti investimenti sulle strutture, a partire dai capannoni di Zero Branco, Chioggia, Lusia e così via. In Opo ora le bocche restano cucite. «Il punto è che è mancato il controllo di gestione», sottolineano alcuni addetti ai lavori.


LA NUOVA REALTÀ 
Da aprile si è voltato pagina. AgriVeneto Srl, società partecipata al 30% dal consorzio agrario, al 60% da una cooperativa del centro-sud e al 10% da una società umbra, ha preso in affitto 300 mq proprio all’interno del capannone di via Bellini a S.Alberto. E con il marchio Radico ha dato avvio alla nuova avventura del Cash&Carry dei produttori agricoli aperto non solo alla grande distribuzione (Coop e Conad), e al mondo dei ristoranti, ma anche ai privati. I prodotti arrivano dalla neonata cooperativa Veneto Ortofrutta, guidata da Mauro Brognera, già vicepresidente Opo, con cda interamente composto da imprenditori orticoli del territorio, che ha rimesso assieme 30 soci e ha assorbito 5 dipendenti ex Opo. Si punta sul radicchio di Treviso tardivo, precoce, Chioggia e variegato. Solo nell’ultimo periodo conferiti 11mila quintali di prodotti, compresi 3.200 di tardivo. «A questi si aggiungono altri prodotti comperati nel territorio – specifica Alessandro Moras, amministratore unico di AgriVeneto, società che conta 4 dipendenti – e i rapporti con le altre cooperative che ci permettono di integrare l’offerta coprendo le produzioni di tutta la Penisola». Senza dimenticare i prodotti di Campagna Amica della Coldiretti. Veneto Ortofrutta in sostanza sta portando avanti il buono di Opo. Da parte sua, ha preso in affitto un ramo d’azienda della stessa Opo Veneto con parte del magazzino di Zero Branco, uffici e macchinari. «Il mondo agricolo si sta riorganizzando grazie al supporto del sistema cooperativo, che vede in primis la presenza del consorzio agrario, che fornisce mezzi tecnici e un contributo gestionale – tira le fila Brognera – ed è già stato avviato il rapporto con la grande distribuzione che intende valorizzare il tessuto agricolo di casa nostra».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci