Sfilata di auto di lusso nel quartiere: Lamborghini e Porsche sotto le case popolari dei rom

Domenica 17 Luglio 2022 di Paolo Calia
Anche una Lamborghini sotto la casa dei rom
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TREVISO - Una Lamborghini blu, fiammante. E ancora: un suv Porsche cayenne mimetico. Anche questo nuovissimo e dal valore che sfiora i centomila euro. In questi giorni i due bolidi stanno scorazzando in via Bindoni e per tutta Santa Bona, diventata ancora una volta una sorta di autodromo soprattutto nelle ore serali e notturne tra sgasate, accelerate, motori che rombano sotto le finestre quando la gente vorrebbe dormire. Movimenti tenuti sotto controllo dalla Polizia locale. Attraverso le telecamere della videosorveglianza, gli spostamenti di queste supercar vengono continuamente monitorati.

E tutto viene registrato.

IL QUADRO
Ancora una volta al centro delle lamentele di tanti residenti ci sono le famiglie rom che vivono negli alloggi popolari, dove queste auto di super-lusso vengono parcheggiate. A quanto pare non appartengono ai residenti, ma ad amici e parenti che, spesso e volentieri, si fermano in zona. La tensione, nei quartieri popolari, è così ricominciata a crescere. E tornano a galla le incomprensioni, gli screzi e i litigi alimentati dagli schiamazzi provocati da queste famiglie e dai disagi subiti dagli altri residenti.

IL RITORNO
In via Bindoni è poi tornato anche Ronnie Levacovic, accusato di duplice omicidio stradale aggravato per aver provocato l'incidente lungo il Terraglio costato la vita a Mara Visentin, 63enne e all'amica Miriam Cappelletto, 51enne. Dopo tre mesi passati in ospedale, il 25enne è tornato a casa. Lo si vede spesso muoversi col deambulatore e la sedie a rotelle per andare dalla propria abitazione a quella dei parenti che vivono attorno. E, col suo ritorno, è ricominciato il via-vai di persone lungo la via. Compresa la sfilata di auto di lusso che tanto incuriosisce e irrita i vicini.

L'ATTESA
E mentre la tensione sale nuovamente, si attende l'inizio del processo per Ronnie, previsto per l'autunno. Pochi giorni fa è stato depositato l'atto di chiusura delle indagini preliminari, con tanto di perizia. Gli atti confermano che Ronnie, al momento dell'incidente, aveva un tasso alcolemico di 1,05, quindi superiore seppur di poco ai limiti previsti dal codice della strada. Il dato di ebbrezza del giovane è stato accertato a seguito di un'esame alcolimetrico eseguito dai sanitari del laboratorio di tossicologia clinica e forense dell'Usl. Il pubblico ministero Giulio Caprarola, titolare del fascicolo, ha negato la richiesta di archiviazione. Confermata anche l'alta velocità con cui sfrecciava al momento dell'incidente: 125 chilometri orari in un tratto dove il limite è di 50. Confermato anche che le due donne, tamponate, non avevano le cinture correttamente allacciate, particolare che però non modifica la grave posizione in cui si trova il giovane.

    
 

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