L'influenza picchia duro 100mila persone a letto, sei gravi. Si teme per l'ondata di Capodanno

Venerdì 5 Gennaio 2024 di Mauro Favaro
Ospedale di Treviso

TREVISO - Stanno lottando tra la vita e la morte a causa dell'influenza. Nell'ultima settimana 6 persone sono state ricoverate nella terapia intensiva dell'ospedale di Montebelluna proprio a causa del virus stagionale. Hanno tutte sviluppato una gravissima insufficienza respiratoria. Il paziente più giovane ha 42 anni. Il più anziano 75. Alcuni erano già costretti a convivere con malattie croniche. Ma altri non avevano particolari problemi di salute prima del contagio. Si aggiungono a 2 pazienti anziani colpiti dal Covid, entrambi non vaccinati, ricoverati nella rianimazione dell'ospedale di Treviso. A fronte di questo andamento, c'è il rischio che la terapia intensiva di Montebelluna si riempia, costringendo a trasferire gli altri pazienti a Castelfranco.

Si tratta della punta di un iceberg che da ottobre a oggi ha visto quasi 100mila trevigiani colpiti dall'influenza stagionale. E oggi si è nel pieno del picco.

PIOGGIA DI CHIAMATE
Basti pensare che la centrale operativa del Suem118 di Treviso ha visto aumentare le chiamate del 10%, fino a oltre 400 al giorno, proprio per persone preoccupate dai sintomi dell'influenza e del Covid. Quel che è certo è che nessuno dei 6 pazienti ricoverati nella terapia intensiva di Montebelluna si era sottoposto alla vaccinazione antinfluenzale. Nemmeno le persone appartenenti alle categorie considerate a rischio per età, sopra i 65 anni, o per patologia. «Il virus dell'influenza H1N1 sta girando in modo importante nell'asolano, dove la presenza di no-vax o di persone che comunque non si vaccinano purtroppo è molto più elevata rispetto agli altri distretti dell'Usl -spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria trevigiana- lo conferma anche il fatto che nelle terapie intensive degli altri ospedali non si registra il ricovero di pazienti colpiti dall'influenza». Da qui la raccomandazione a fare il vaccino antinfluenzale. Oltre ai problemi di salute personali, nello specifico c'è anche il rischio che alla fine la rianimazione dell'ospedale di Montebelluna si ritrovi con troppi posti occupati, senza più letti liberi per rispondere a tutte le esigenze di chi per altri motivi deve passare un periodo nell'ambiente intensivo. A cominciare dalle persone che affrontano importanti interventi chirurgici. L'allarme è stato lanciato da Andrea Bianchin, direttore del reparto di rianimazione del San Valentino. «Se la terapia intensiva si riempie di pazienti non vaccinati contro l'influenza, c'è il rischio di dover trasferire le persone operate da Montebelluna a Castelfranco, così come quelle che hanno pluri-patologie -avverte il direttore generale dell'Usl- è necessario capire che la vaccinazione antinfluenzale rappresenta una terapia fondamentale per ridurre l'incidenza delle complicanze gravi, dei ricoveri, anche in rianimazione, e dei decessi. Se le persone fossero state vaccinate, non sarebbero andate in terapia intensiva».

PASSAGGIO DEL TESTIMONE
In questo periodo si è in un momento di passaggio tra i picchi del Covid e dell'influenza stagionale. All'inizio di dicembre negli ospedali trevigiani si contava il ricovero di 198 pazienti positivi al coronavirus. Adesso si è a 77. Di contro, però, è esplosa l'influenza. Si è arrivati a un'incidenza di quasi 20 casi ogni mille persone. E in alcune situazioni purtroppo prendono forma complicanze anche molto gravi. «L'influenza di quest'anno non è più aggressiva di quelle degli anni scorsi. Il punto è che negli ultimi tempi l'emergenza Covid ci aveva portato a proteggerci indossando le mascherine -conclude Benazzi- alla fine per un paio di anni non ci siamo immunizzati, riducendo il contatto con i virus. E questo ha dato vita a un indebolimento generale».
 

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