«Travolti dal fiume di fango: siamo crollati, la nostra casa è scomparsa»

Lunedì 7 Dicembre 2020 di Pio Dal Cin
l'esterno di casa Mirante a Fregona
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FREGONA Un boato e il rumore di sassi che cadono, accompagnati da un forte vento, hanno svegliato nel cuore della notte di sabato la famiglia Mirante, salvandone i tre componenti.

Franco e la moglie Daniela Bitto, di 55 e 57 anni, vivono con il figlio Marco di 25 in una casa a ridosso della strada provinciale che conduce alle Grotte del Caglieron. Casa che due notti fa ha rischiato di venire travolta dalla furia dell'acqua che ha trasformato la strada in un fiume di fango e dallo smottamento della facciata. Se i tre non si fossero svegliati scappando in auto, sarebbe potuta essere una strage. La famiglia però non è sorpresa dall'accaduto e segnala di aver più volte avanzato richieste d'aiuto rimaste inascoltate.

PAURA E RABBIA La casa dove vivono i Mirante, al 21 di via Grotte del Caglieron, è stata travolta nel cuore della notte da un'enorme quantità d'acqua che è scesa lungo la strada portandosi via tutto il piazzale e mettendo in seria crisi la stabilità stessa dell'abitazione che adesso è in equilibrio sul baratro che si è formato la dove prima c'era il parcheggio d'ingresso. «Erano passate da poco le 2.30 racconta Marco. Abbiamo sentito dei rumori forti e la pioggia battente. Siamo usciti e abbiamo visto un fiume d'acqua. Ci siamo precipitati nel parcheggio per mettere in salvo le tre auto. Abbiamo appena fatto in tempo a rimuoverle e tutto il piazzale è precipitato a valle. Pochi minuti e non saremmo qui a raccontare questo incubo». Già nel 2009 la famiglia Mirante aveva provveduto a rinforzare con del cemento armato il viale d'entrata dopo un altro smottamento più lieve. «Avevamo chiesto aiuto alla Provincia aggiunge il giovane ma ci hanno lasciati soli. Abbiamo dovuto eseguire i lavori di nostra tasca, sborsando 20mila euro. L'acqua e il fango sono arrivati dalla provinciale ma nessuno ci ha aiutato». Nella mattinata di sabato il padre, operaio di 55 anni, è tornato a recuperare le cose che serviranno alla famiglia per il lungo soggiorno da un parente che li ospiterà. Rientrare a casa per ora è impossibile: i lavori sarebbero molti e molto onerosi. I due cani non potranno seguirli perché nell'appartamento non c'é abbastanza posto: «Verremo a portare loro da mangiare ogni giorno dichiara il familiare. Allo stesso tempo faranno da guardia. Non vorrei che oltre alla frana arrivassero i ladri. Quello che desideriamo ora è sapere se lo Stato e le istituzioni possono darci una mano a rendere agibile la nostra casa. Noi non possiamo permetterci la cifra che verrebbe a costare».

I CROLLI Quella di via Grotte del Caglieron non è stata l'unica frana di una notte da dimenticare. All'interno del parco delle grotte il torrente ha spazzato via gran parte delle passerelle di legno che da pochi mesi erano state costruite per creare un suggestivo cammino tra le rocce. Altre piccole frane hanno interessato il percorso del parco in zona borgo degli Scalpellini, senza tuttavia recare danno alla struttura muraria del borgo stesso. 

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