Coronavirus, un morto al giorno nel Trevigiano dall'arrivo del virus

Giovedì 12 Marzo 2020
Coronavirus, un morto al giorno nel Trevigiano dall'arrivo del virus

TREVISO Ampelio Simioni, 86enne di Ponzano, operatore sociosanitario del Ca' Foncello in pensione, non aveva particolari problemi di salute. Febbre e tosse gli sono arrivate all'improvviso. Fino al giorno prima andava tranquillamente a fare le proprie commissioni. Alla fine del mese scorso era stato dal dentista ad Arcade e poi in Posta e in farmacia a Ponzano. Ha iniziato a sentirsi male il 28 febbraio. Martedì della scorsa settimana è stato ricoverato in Medicina d'urgenza a Treviso. E ieri è mancato. È lui l'ultimo trevigiano deceduto dopo essere risultato positivo al nuovo coronavirus. È la 15esima persona positiva morta nella Marca negli ultimi 15 giorni, dal 25 febbraio ad oggi. Una al giorno. Oltre la metà dei 29 decessi contati in Veneto è stata registrata a Treviso. «Nel corso degli anni aveva avuto tre broncopolmoniti. Questa era la quarta. Speravamo che potesse superarla come le altre. Invece ci è stato detto che c'era questo nuovo virus racconta la moglie, Ersilia non abbiamo idea di dove possa averlo preso. Usciva di casa solo per qualche giro qui attorno. Prima di quel venerdì stava bene. Poi ha iniziato ad avere una brutta tosse e la febbre, sempre più alta. Martedì della scorsa settimana le cose sono precipitate ed è scattato il ricovero in ospedale». Si è spento proprio al Ca' Foncello, dove, dopo una serie di altri lavori, era stato impiegato per 23 anni come operatorie nel reparto in Quarta chirurgia. Adesso i suoi familiari sono in isolamento domiciliare. 

L'EX SINDACALISTA
L'altro ieri c'è stato anche il primo decesso nell'ospedale di Castelfranco di una persona positiva al nuovo coronavirus. Albino Marcon se n'è andato all'età di 92 anni. Prima della pensione aveva lavorato per la Fervet, azienda castellana di costruzione e riparazione di treni. Da sempre attivo nel mondo dei sindacati, faceva parte della Cisl. Negli ultimi cinque anni aveva dovuto ridimensionare le sue attività a causa di alcuni problemi di salute. Impegnato anche nel mondo del volontariato, Marcon aveva aderito alle campagne di raccolta fondi dell'associazione San Vincenzo de Paoli. Era un uomo dalle molte passioni, tra le quali quella irrinunciabile per il calcetto che lo aveva visto militare nella squadra dei veci del patronato di borgo Pieve, insieme al fratello Iseo Marcon, ex custode degli impianti sportivi di Castelfranco.

IL CAMPIONE
Tra le persone positive al coronavirus morte all'ospedale di Treviso c'è anche l'ex campione di ciclismo Italo De Zan, icona del mondo dello sport di San Fior, mancato a 94 anni. Inizialmente era stato ricoverato nell'ospedale di Conegliano. E in seguito trasferito al Ca' Foncello. Amico di Fausto Coppi e Gino Bartali, compagno di squadra di Giovanni Pinarello, nel 1947 trionfò alla classica Milano-Torino, proprio davanti a Pinarello. L'anno successivo arrivò secondo. E nel 1949 terzo. Mentre il 26 maggio del 1948 vinse la tappa Napoli-Fiuggi del Giro d'Italia, poi conquistato da Fiorenzo Magni. 

LA PATRONESSA
A Mogliano i decessi di persone positive al nuovo coronavirus sono saliti a due. Dopo Ivana Marton, è mancata anche Giancarla Tortato. Aveva 72 anni ed era stata il riferimento della sezione moglianese dell'associazione nazionale Fanti d'Italia. La donna aveva delle patologie pregresse, ma non tali da impedirle una vita sociale. Nei giorni precedenti aveva incontrato diverse persone. Il 27 febbraio si era tenuto proprio a casa sua il pranzo delle patronesse dell'associazione Fanti d'Italia. A quanto pare si è scatenato un piccolo focolaio: oltre a Tortato, due membri dell'associazione sono ricoverati al Ca' Foncello e un altro si trova in isolamento a casa. Anche Pietro Scattolin, celebre orafo di Treviso, padre di Massimo, famoso chitarrista trevigiano, è mancato dopo essere stato trovato positivo al nuovo coronavirus. Aveva appena compiuto 96 anni. I decessi si aggiungono a quelli avvenuti dopo il 25 febbraio, giorno della morte di Luciana Mangiò, la professoressa di 76 anni di Paese, primo caso di coronavirus nella Marca. 

Mauro Favaro
Lucia Russo

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