«Devi aver paura di noi zingari...», dopo l'aggressione via la famiglia rom dalla casa popolare di Santa Bona

Martedì 8 Febbraio 2022 di Paolo Calia
«Devi aver paura di noi zingari...», dopo l'aggressione via la famiglia rom dalla casa popolare di Santa Bona
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TREVISO - La palazzina al civico 12 di via Bianchini è una polveriera. Ci abitano sette famiglie e la tensione si taglia col coltello. L'aggressione di domenica sera è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Adesso la famiglia rom, che ha prima minacciato Roberto Pinto e poi aggredito la moglie e la figlia in un'escalation a dir poco preoccupante, verrà con ogni probabilità spostata. Il sindaco Mario Conte avvisa: «Mi sono fatto portare tutte le pratiche relative a quel condominio.

E, come ho promesso ai residenti domenica sera, prenderò provvedimenti. Compreso il trasferimento di chi sta disturbando».

Case popolari a Treviso

Santa Bona continua a rappresentare la prima linea sul fronte dell'integrazione da un lato e della gestione dell'emergenza abitativa dall'altro. Tra via Bianchini e via Ronchese gli appartamenti popolari vengono utilizzati anche per affrontare la pressante richiesta di case da parte di chi rischia, concretamente, di finire in mezzo a una strada per via dell'incubo sfratti, piaga che la crisi legata alla pandemia ha accentuato. A Ca' Sugana sono 174 le famiglie in graduatoria e i casi problematici non mancano. Ma Conte rifiuta l'idea di un quartiere sull'orlo di una crisi di nervi per problemi di amalgama e convivenza: «In linea generale - sottolinea il sindaco - non mi piace e non accetto che si creino situazioni di tensione sociale nei vari quartieri della città. La distribuzione degli appartamenti popolari segue criteri ben precisi e, da circa un anno, molte assegnazioni sono bloccate proprio perché non siamo sicuri di alcune famiglie che dovranno usufruire di tali alloggi. E non si sbloccheranno fino a quando non avremo chiarito tutti i dubbi e non avrò la garanzia che non ci saranno nuove tensioni. E da questa posizione non ci muoviamo nonostante minacce e pressioni». Si tratta di una trentina di casi sospetti, famiglie con precedenti non proprio positivi, che in passato hanno creato grattacapi a non finire nei condomini dove sono state o che hanno situazioni patrimoniali non chiarissime: «La gestione delle case popolari è sotto controllo, forse lo è adesso ancora più che in passato». E a Santa Bona, ci tiene a precisare il sindaco, la situazione non è esplosiva: «I problemi riguardano un singolo condominio, con un numero civico ben preciso (appunto via Bianchini 12 ndr), non tutto il quartiere. Lì abbiamo registrato comportamenti che non vanno bene, poco rispettosi e che non tengono conto di un principio banalissimo: in una palazzina bisogna rispettarsi. Ma, come ho detto, prenderemo dei provvedimenti».

Giro di vite negli alloggi popolari

Una stretta negli alloggi popolari si sta rivelando sempre più necessaria. Oltre all'episodio di domenica sera, si moltiplicano le lamentele e denunce anche solo per la gestione dei rifiuti domestici, spesso e volentieri la miccia per nuove proteste e litigi. Conte quindi avvisa: «Le case popolari sono un servizio che viene messo a disposizione di quelle famiglie che attraversano periodi di difficoltà, che nessuno però pensi di poter approfittare della situazione. Chi si comporta in modo poco rispettoso della normativa e senza rispettare le normali regole di convivenza, non avrà di certo l'appoggio del Comune. Anzi: sono pronto a intervenire personalmente perché certe situazioni finiscano. E se ci sono casi che richiedono interventi particolari, sono pronto a portarli all'attenzione dei Prefetto e del tavolo sicurezza». Il sindaco si toglie poi qualche sassolino dalla scarpa e punta il dito, nuovamente, contro chi ritiene stia fomentando e aumentando le divisioni: «Per affrontare questioni così delicate serve l'aiuto di tutti. È inutile gridare al lupo al lupo solo per avere un po' di visibilità. I problemi, quando sono reali, vanno affrontati seriamente anche con l'intervento delle autorità competenti. Non li nascondo certo sotto il tappeto». E poi l'appello che assomiglia molto a una bacchettata: «Invito tutti a non sollevare polveroni solo per avere dei ritorni magari alle prossime elezioni (chiaro il riferimento all'ex consigliere comunale della Lega Pierantonio Fanton ndr). Rivolgersi costantemente a stampa e televisione solo per avere visibilità magari porta voti, ma è una cosa poco onorevole. E nel dire questo mi rivolgo a tutti i cittadini: alimentare le divisioni e la tensione non sarà più tollerato».

Ultimo aggiornamento: 19:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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