Came, mezzo secolo di successi: la prossima fermata è la Borsa

Presidente e Ad del gruppo trevigiano da 290 milioni: «Ci piacciono le sfide e ora nel mirino c'è la quotazione»

Domenica 2 Ottobre 2022 di Mattia Zanardo
Andrea Menuzzo

TREVISO - Prossima fermata, la Borsa. Came festeggia mezzo secolo di storia ma prepara già il futuro: «Ci piacciono le sfide e abbiamo messo nel mirino la quotazione. La coglieremo nel momento opportuno, sarà sicuramente un ulteriore stimolo», spiegano Andrea Menuzzo e Roberto Gumirato, presidente e Ad del gruppo leader nelle soluzioni per l'automazione, gli ingressi e la sicurezza di ambienti domestici, pubblici e aziendali. E quale occasione migliore per la notizia, se non l'evento organizzato per celebrare il 50esimo anniversario? Oltre 700 persone, tra dipendenti, partner e ospiti delle istituzioni e del mondo economico, si sono radunate al quartier generale di Dosson di Casier (Treviso).

Era il 1972 quando Paolo Menuzzo, insieme al fratello maggiore Angelo, ideò il primo sistema per l'apertura automatica dei cancelli, grazie ad un motore elettromeccanico a tenuta stagna e completamente interrato, e fondò la C.M., primo nucleo della futura Came (Costruzioni Automatismi Meccanici Elettronici). «All'epoca c'erano solo degli impianti oleodinamici, di derivazione industriale, molto ingombranti e costosi, ed erano non più di una decina in tutta la provincia», ricordano. La ditta allora aveva 4 dipendenti e un fatturato di 3 milioni di lire. «Non avrei mai immaginato di arrivare dove siamo oggi - sorride il cavalier Paolo, 75 anni, presidente della holding di famiglia -. Il mio obiettivo è sempre stato semplicemente di cercare di far meglio dell'anno precedente. Problemi ce ne sono stati e ce ne saranno sempre, ma i problemi sono fatti per essere risolti». L'oggi è un colosso da oltre 2mila addetti (circa 400 nella Marca e altri 300 nei due stabilimenti a Sesto al Reghena e Sequals, nel Pordenonese), 11 siti produttivi (anche in Francia, Spagna, Inghilterra, Turchia e Brasile), 10 centri ricerca e sviluppo, 20 filiali estere e 118 Paesi in cui opera nel mondo. Il 2021 si è chiuso con ricavi per 260 milioni, per il 2022 si prevede di salire a 290 milioni. Durante la giornata di festa sono state ripercorse le altre tappe dell'ascesa: Bimbo, il primo radiocomando miniaturizzato, poi Kiaro, nuovo lampeggiatore per segnalare l'apertura, che si impongono anche per l'inedita attenzione al design. Negli anni 80 il primo capannone e, via via l'estensione della gamma delle automazioni.

«Came è la dimostrazione che, non solo negli Usa, ma anche in Italia, in Veneto e a Treviso, le grandi aziende possono nascere nel garage di casa - sottolinea Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro -. Rappresenta perfettamente quello che deve essere un' impresa made in Italy e una storia vincente di passaggio generazionale». Dal 2018, infatti, la presidenza è stata assunta da Andrea Menuzzo, figlio di Paolo (la sorella, Elisa, non fa parte dell'organigramma operativo), entrato in azienda all'inizio di questo secolo. È il periodo della forte spinta all'espansione internazionale di Came. «Il presente è sfidante, ma gli imprenditori sono fatti per accettare le sfide - afferma -. Negli ultimi due anni abbiamo dovuto adattarci a situazioni imprevedibili: aumenti delle materie prime, carenza dei componenti elettrici, ora il caro energia. Dobbiamo reinventarci continuamente per essere competitivi. Mi auguro che il prossimo governo si renda conto che favorire lo sviluppo delle imprese è un beneficio per tutta la comunità».


NUOVO LABORATORIO
Nel 2015 la progettazione e la realizzazione dei sistemi di controllo accessi per l'Expo di Milano ha segnato una nuova svolta verso i progetti di grande portata in ambito urbano e collettivo. Tra i più recenti, l'automatizzazione degli ingressi di uno stadio in Qatar per i prossimi Mondiali di calcio. Entro l'anno prossimo il gruppo trevigiano completerà l'ampliamento da 10mila metri quadrati (su due piani) del nuovo laboratorio-stabilimento adiacente al polo logistico. «Il futuro sarà sempre più legato al cosiddetto Iot (la connessione online di apparecchi di uso comune, ndr) - nota Andrea Menuzzo - questa tecnologia entrerà nelle case di tutti. Noi facciamo prodotti per la casa e quindi già da tempo stiamo investendo per essere pronti alla sfida».

 

Ultimo aggiornamento: 17:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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