Ca' della Robinia: 10 anni di condanne, per Sernagiotto reato estinto per morte. L'avvocato puntava all'assoluzione

Mercoledì 27 Settembre 2023 di Maria Elena Pattaro
Ca' della Robinia

NERVESA (TV) - Dieci anni e sei mesi per lo scandalo di Ca' della Robinia. È l'ammontare complessivo delle condanne con cui ieri, 26 settembre, è calato il sipario sul processo di primo grado alla "finta" cooperativa sociale che avrebbe beneficiato di 3 milioni di euro di finanziamenti regionali. Quattro anni di carcere per corruzione a Mario Modolo, all'epoca dirigente dei servizi sociali (difeso dall'avvocato Cristina Cagnin); 3 anni e sei mesi per corruzione e bancarotta a Giancarlo Baldissin (avvocato Massimo Benozzati), l'ex proprietario del Disco Palace che avrebbe venduto l'immobile a un prezzo gonfiato; 3 anni per bancarotta a Pierino Rebellato, consigliere della cooperativa. Prescrizione invece per il consulente finanziario Egidio Costa e non luogo a procedere per morte dell'imputato nei confronti di Remo Sernagiotto, l'ex assessore regionale di Forza Italia.

Il suo legale, l'avvocato Fabio Crea, aveva chiesto invece l'assoluzione dopo essere rimasto come parte nel processo proprio per dimostrare la totale estraneità ai fatti contestati all'ex eurodeputato. «Aspettiamo di leggere le motivazioni (deposito a 90 giorni, ndr) - afferma il legale -. Dobbiamo capire se il giudice è entrato o meno nel merito».

Modolo e Baldissin sono stati condannati a ripagare la somma della corruzione, ovvero 63.800 euro. Il risarcimento per la Regione Veneto, costituitasi come parte civile, verrà invece quantificato in un distinto procedimenti civile. Il Collegio del tribunale di Treviso - presieduto dal giudice Umberto Donà e con giudici a latere Alberto Fraccalvieri e Carlotta Brusegan - ha inflitto pene inferiori a quelle richieste dal pm Gabriella Cama, titolare del fascicolo. Il pubblico ministero aveva chiesto nel complesso 13 anni di carcere per i tre imputati poi condannati. Dal procedimento erano già usciti, grazie a un patteggiamento, la presidente della cooperativa Bruna Milanese (per lei era stata applicata una pena di 2 anni e 4 mesi), i figli Stefano e Selene Bailo (rispettivamente 1 anno e 8 mesi e 2 anni) e l'ex consigliere Roberto Ferro (1 anno e 6 mesi).

IL CASO
I fatti contestati risalgono al 2012, quando la cooperativa Ca' della Robinia aveva ricevuto un finanziamento regionale di 3 milioni e mezzo di euro per realizzare nell'ex Disco Palace di Nervesa della Battaglia una fattoria didattica per dare lavoro ai disabili. Lo stabile venne però trasformato in una birreria, attraverso una «indebita erogazione di denaro pubblico». Per la Procura la costituzione della cooperativa era stata creata ad hoc per partecipare al bando e ricevere il contributo a tempo di record. Non solo: secondo il pm Cama la coop non poteva nemmeno essere accreditata per le attività di fattoria sociale.

LE INDAGINI
Le indagini scattarono nel 2016, quando Ca' della Robinia fallì. In quel crac gli inquirenti ravvisarono una serie di bancarotte fraudolente la cui genesi svelò la presunta truffa, commessa secondo gli inquirenti nel febbraio del 2012, quando si arrivò alla sottoscrizione di una convenzione tra la neonata società "Ca' della Robinia cooperativa sociale" e la direzione dei Servizi sociali della Regione. Assessore al Sociale era Sernagiotto, mentre Modolo era il direttore. Il progetto approvato dalla giunta prevedeva la realizzazione di una struttura con laboratorio di produzione casearia, un'ippovia e alloggi per persone svantaggiate da costruire nell'area in cui sorgeva la discoteca. Dalle indagini è emerso che Ca' della Robinia, al tempo in cui ricevette i soldi, non era neppure una cooperativa sociale e che non avrebbe potuto chiedere quel finanziamento. Nonostante questo, sostiene la Procura, la pratica andò avanti grazie a quanto previsto dalla legge regionale numero 8 del settembre del 2011, di cui l'allora assessore Sernagiotto si fece relatore e che prevedeva l'istituzione del fondo di rotazione dei finanziamenti per progetti sociali da estendere anche agli acquisti di immobili.
 

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