Disabile dopo il parto al Ca' Foncello:
un audio segreto inguaia il medico

Giovedì 6 Marzo 2014 di Giuliano Pavan
Bimbo disabile dopo il parto al Ca' Foncello
TREVISO - La perizia affidata dal giudice al medico legale di Mestre Gianni Barbuti, doveva stabilire se le condotte del dottor Roberto Baccichet, 52enne in servizio all'Usl 9 di Treviso, siano state o meno responsabili dei danni cerebrali riportati da un bambino venuto al mondo al Ca’ Foncello nel 2010.



Il perito, che si è avvalso dell'aiuto di un altro consulente, ha esposto gli esiti degli accertamenti di fronte al giudice Marco Biagetti sostenendo che il bambino, avendo un difetto congenito alla laringe, anche se fatto nascere con taglio cesareo un'ora prima, avrebbe riportato comunque dei danni per la mancata ossigenazione.



Insomma la perizia, che doveva avvalorare le ipotesi accusatorie, sembra aver giocato a favore della difesa. Ma i genitori del bimbo, che si sono costituiti parte civile con l'avvocato Catia Salvalaggio chiedendo un risarcimento di 75mila euro, hanno calato il loro asso nella manica: due giorni dopo il parto, avrebbero registrato dal letto d'ospedale una conversazione con un collega del ginecologo il quale affermava che Baccichet aveva sbagliato. Registrazione "pirata" che la parte civile ha chiesto che venisse acquisita come prova. Il giudice, che si è riservato la decisione, stabilirà a fine aprile se sia o meno utilizzabile.



Nel frattempo il quadro accusatorio rimane lo stesso, anche a fronte della perizia del Ctu: il ginecologo avrebbe sottovalutato la sofferenza fetale del nascituro e non avrebbe disposto per tempo il parto cesareo. Diversa invece la versione del medico, accusato di lesioni colpose e assistito dall'avvocato Piero Pignata, secondo cui il monitoraggio del nascituro durante il travaglio non avrebbe evidenziato una mancanza di ossigenazione. I parametri sarebbero stati nella norma, come proverebbero gli esiti delle consulenze di parte (e per vari aspetti anche quella di Barbuti).



Stando alla ricostruzione degli inquirenti, la donna avrebbe avuto una gravidanza tranquilla. Durante il travaglio venne sempre monitorata. Quando iniziò ad avvertire dei dolori, avrebbe chiesto al medico di praticare il cesareo, che secondo il ginecologo non sarebbe stato necessario. Ad accorgersi della sofferenza fetale, dopo il cambio di turno, fu il medico subentrante. Per l'accusa si doveva agire prima, per la difesa i problemi si sarebbero manifestati in seguito, comunque non per imperizia di Baccichet.
Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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