Bonus edilizi e crediti ceduti, maxi truffa a Poste Italiane: ecco come hanno fatto

Richiesta di rinvio a giudizio per 9 persone a Rovigo. Le accuse includono indebita percezione di erogazioni pubbliche, false attestazioni, truffa aggravata, autoriciclaggio e riciclaggio. Il danno stimato è di oltre 2,8 milioni di euro

Martedì 9 Aprile 2024 di Redazione web
Bonus edilizi e crediti ceduti, maxi truffa a Poste Italiane: ecco come hanno fatto

ROVIGO - La Procura della Repubblica di Rovigo ha chiesto il rinvio a giudizio di nove persone fisiche e un soggetto giuridico. Le persone coinvolte sono M.M. (nato nel 1984, residente a Lusia), L. A. (nato nel 1971, residente a Lendinara), A. A. (nato nel 1969, residente a Rovigo), F. G. (nato nel 1978, residente a Ferrara), C.G. (nato nel 1985, residente a Rovigo), O. A. (nato nel 1997, residente a Lendinara), C.M. (nato nel 1985, residente a Polesella), A.A. (nato nel 1967, residente in Svizzera), R.L. (nato nel 1959, residente a Rovigo) e una società a responsabilità limitata con sede a Polesella (RO). Queste persone e la società sono accusate di vari reati, tra cui tentate indebite percezioni di erogazioni pubbliche, false attestazioni ad ente pubblico, truffe aggravate ai danni di ente pubblico, autoriciclaggio e riciclaggio.

LE INDAGINI

Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Rovigo hanno rivelato un'ampia truffa legata ai bonus edilizi, in particolare al bonus facciate, e al successivo riciclaggio del denaro ottenuto illegalmente. Le indagini hanno dimostrato che sono stati generati crediti legati a lavori edilizi mai effettuati, e che i proprietari degli immobili coinvolti non avevano idea dei lavori o dei soggetti coinvolti.

L'inserimento dei dati relativi agli immobili e ai lavori è avvenuto attraverso professionisti abilitati, che hanno utilizzato false deleghe con firme contraffatte.

LE POSTE INGANNATE

I crediti così generati sono stati ceduti a Poste Italiane S.p.a., che li ha accettati come legittimi, trasferendo 2.186.618 alle società dei sospettati. Questi fondi sono stati quindi riciclati attraverso una serie di trasferimenti e operazioni finanziarie intricate, al fine di nascondere la loro origine illecita. I sospettati hanno generato profitti ingiusti, danneggiando l'ente pubblico.

La Procura della Repubblica di Rovigo ha emesso provvedimenti cautelari e di sequestro nei confronti degli imputati e dei beni ottenuti illegalmente. Finora sono stati sequestrati beni e crediti per un valore significativo. Le indagini proseguono per portare avanti le azioni penali contro coloro che hanno commesso tali reati.

Ultimo aggiornamento: 12:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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