Tre Regioni alleate per combattere il flagello del granchio blu

Domani l’incontro tra Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna

Mercoledì 19 Luglio 2023 di Anna Nani
Vongole distrutte dal granchio blu

PORTO TOLLE - Domani sarà il giorno della riunione del Comitato di gestione del Gruppo tecnico e del Comitato Consultivo del Distretto di pesca Nord Adriatico con Regione Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia per discutere del problema granchio blu che sta devastando le lagune del Delta del Po. A convocarla è stato l’assessore regionale alla pesca Cristiano Corazzari che, per stemperare i timori e qualche polemica emersi dopo la comparsa del granchio blu nelle acque del Polesine, spiega: «La Regione Veneto si sta muovendo attivamente sulla problematica del granchio blu in stretto contatto con il Prefetto di Rovigo, la Provincia di Rovigo, il Comune di Porto Tolle e la Regione Emilia Romagna. In particolare, in qualità di presidente di turno del Distretto di pesca del Nord Adriatico, organismo riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura e composto dalle tre Regioni costiere, ho convocato d’urgenza una riunione del Comitato direttivo».
 

COORDINAMENTO
L’assessore entra poi nel merito di quanto è già stato fatto politicamente parlando: «Da giorni la Regione sta lavorando fianco a fianco con il Comune e il Consorzio delle Cooperative pescatori del Polesine per individuare le concrete misure efficaci per affrontare il fenomeno, tra le quali le modalità migliori per la cattura di tale specie aliena e idonee forme di utilizzo e smaltimento degli esemplari catturati».
Sono più di 20 quintali al giorno i granchi che i pescatori portotollesi conferiscono ai propri mercati ittici, che si occupano sia della vendita che dello smaltimento del numero in eccesso. Il tutto con alti costi che al momento sono in capo alla struttura consortile che in una stima approssimativa che tenendo conto anche delle produzioni di vongole, cozze e ostriche perse parla di una cifra che si aggira sulle decine di milioni di euro di danni. Nel mentre è in fase di sperimentazione la possibile trasformazione di questo crostaceo in mangime da un’azienda specializzata, cosa che permetterebbe di contenere i costi. Corazzari si sofferma altresì sulle intenzioni future: «In pieno accordo con il Consorzio stiamo mettendo a punto nuove e più efficaci forme di intervento che saranno definite in tempi molto brevi, in accordo sia con Prefettura che Comune. La Regione, peraltro, aveva affrontato il problema del granchio blu fin dal novembre scorso, affidando una specifica ricerca sul tema all’Università di Venezia in collaborazione con la Fondazione della Pesca di Chioggia».
 

DELTA E GORO
Corazzari infine specifica che l’ordinanza del sindaco del Comune di Goro del 7 luglio 2023 «non ha fatto altro che autorizzare per l’area ferrarese modalità di intervento e attrezzature che erano già consentite e in pieno utilizzo nelle lagune venete fin dall’approvazione della Carta Ittica Regionale e del Regolamento Regionale dello scorso gennaio 2023.

Ciò che è stato messo in atto a Goro dal 7 luglio a Porto Tolle si faceva già da almeno 6 mesi. Tutti gli interventi messi in campo a Goro erano già stati assunti dalla Regione Veneto in precedenza; e così sarà anche in futuro, in considerazione della collaborazione tra le due amministrazioni regionali».

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