Flagello granchio blu per la pesca, l'accusa: «Goro si è mossa in tempo e ha ottenuto, Porto Tolle e Corazzari no». Interrogazioni in Parlamento e al ministro

Domenica 16 Luglio 2023 di Anna Nani
Il granchio blu che sta mettendo in ginocchio il settore della pesca

PORTO TOLLE - Cresce l’attenzione per la questione “granchio blu” che sta devastando le lagune del Delta del Po. Daniela Sbrollini, senatrice di Italia Viva, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta ai Ministri dell’Agricoltura e della sovranità alimentare e dell’Ambiente.

Spiega Giacomo Bovolenta, coordinatore di Italia Viva Porto Tolle: «Tutto parte dal fatto che in tv si parla soltanto di Goro, senza citare lo stato in cui versano le nostre lagune quando stiamo attraversando la medesima emergenza».

La senatrice ha proposto un’interrogazione che partendo dallo stato in cui versano le lagune polesane, bisognose di vivificazione, verte a sapere: «Quali iniziative si intende adottare per contrastare e scongiurare in futuro il deficit di vivificazione registrato nelle suddette zone e la diffusione del granchio blu quale causa di pregiudizio e rischio per la fauna ittica locale; quali iniziative intenda adottare per supportare gli operatori locali per agevolare la cattura dei granchi blu, anche ai fini del loro utilizzo nel circuito alimentare per umani e bestiame?».

Anche dalla maggioranza in Parlamento è arrivata un’interrogazione al ministero dell’Agricoltura presentata dai deputati della Lega: Davide Bergamini, Giorgia Andreuzza, Mirco Carloni, Attilio Pierro e Francesco Bruzzone che in una nota rimarcano l’impegno per «arginarne l’aumento incontrollato valutando una serie di soluzioni come un eventuale risarcimento dei danni provocati ai pescatori, agli acquacoltori e molluschicoltori che operano nella zona o, in alternativa, prevedere un incentivo economico».

RISTORO DA ADRIATIC LNG
Tornando poi in Polesine, il Pd provinciale ha approvato un documento con il quale chiede che Adriatic Lng, impegnata nel potenziamento del rigassificatore, che «riconosca, a titolo parziale un ristoro di una quota annua da concordare e corrispondere alla Regione da usare negli interventi a sostegno del settore pesca e acquacoltura nel Delta, compresa la vivificazione».

Arriva, invece, dalla capogruppo di opposizione Cosetta Nicolasi la replica all’assessore alla pesca Tania Bertaggia: «Bisognerebbe ricordarle che invece di inveire contro la minoranza potrebbe dire se verrà indetto il Tavolo azzurro. E spiegare come mai il consiglio comunale tutto non è ancora stato coinvolto su nulla in merito alla disastrosa questione che attanaglia la nostra pesca. Come possiamo sapere quali linee programmatiche sono state intraprese se non abbiamo ancora avuto nessun tipo di informativa in merito? Fino ad ora abbiamo letto solo appelli disperati da parte dei pescatori, e noi ci siamo accodati cercando di dare più voce!».

La consigliera specifica: «Goro si è mossa da giorni attraverso i suoi amministratori pubblici, la Regione e i riferimenti nazionali di Ferrara, tanto che sono riusciti ad avere l’attenzione di Report. La Regione Veneto dov’è? L’assessore Corazzari dov’è? Troppo comodo dire che noi dobbiamo informarci di quello che fanno a porte chiuse. La nostra pesca è di competenza regionale, le lagune sono di competenza regionale, abbiamo dieci volte le lagune di Goro. I provvedimenti devono essere presi a livello regionale e la Regione deve chiedere d’intervenire allo Stato attraverso la convocazione del tavolo Stato/Regione».
Nicolasi conclude: «In questi casi non esiste maggioranza o opposizione: esiste un grave problema che sta mettendo in difficoltà l’intero comparto della pesca. Tutti dobbiamo e possiamo dare un contributo per affrontare con proposte serie e concrete questa situazione gravissima. Le polemiche politiche le lasciamo all’assessore e al silenzio assordante del sindaco».
 

Ultimo aggiornamento: 17:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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