Granchi blu insaziabili: strage di vongole alla laguna del Canarin, settore in pericolo

Venerdì 7 Luglio 2023 di Anna Nani
Un pescatore mostra i gusci delle vongole frantumati dai granchi blu

PORTO TOLLE - La laguna del Canarin è stata letteralmente annientata dal granchio blu. Il nuovo predatore del Delta sta diventando sempre più vorace, ma soprattutto sempre più numeroso e a poco valgono gli sforzi dei pescatori di Porto Tolle impegnati giornalmente a raccoglierli per cercare di dare un po’ di sollievo ai propri specchi acquei. «È l’ennesima piaga che si abbatte sul nostro comparto e non sappiamo proprio come contrastarlo, rischiamo davvero di estinguerci perché questo predatore sta facendo una strage di molluschi nelle nostre lagune. Sono a rischio 1500 posti di lavoro se non troviamo una soluzione in tempi brevi» dichiara Luigino Marchesini, presidente del Consorzio pescatori del Polesine dopo aver ricordato le criticità affrontate in questi anni.
Per sollecitare un aiuto concreto per quella che si presenta come una guerra che i pescatori difficilmente riusciranno a vincere da soli, Marchesini ha inviato una nuova lettera alle istituzioni. Un carteggio che arriva alcune settimane dopo l’incontro che c’era stato sul medesimo tema in Prefettura. «C’è stato un grave e repentino peggioramento della situazione relativa alla predazione delle vongole veraci e di altri molluschi in allevamento da parte del granchio blu - scrive il presidente -. In questo ultimo periodo vaste aree dedicate alla venericoltura sono annientate e completamente distrutte da questa super aggressiva specie aliena».

DISTRUZIONE COMPLETA

La strategia di contenimento attuale è quella di pescarli, ma a quanto emerge non ha prodotto risultati apprezzabili: «In questi giorni quantitativi enormi di vongole veraci sono distrutte e la predazione ha colpito sia il materiale seminale, sia il prodotto adulto». Insomma, il mollusco che ha fatto del Delta una potenza nel mondo dell’itticoltura rischia di scomparire: «È a rischio anche la produzione invernale».
Ci sono granchi in grado di raggiungere anche i 700-800 etti molto probabilmente perché il Delta anche in questo caso si sta rivelando il luogo ideale in cui vivere: acque miste con il giusto apporto di sapidità e dolcezza, vongole e cozze di primissima qualità di cui cibarsi. Il problema è che la coesistenza sta cominciando a rivelarsi infattibile e davvero pericolosa per la molluschicoltura. Il perché non si riesca a trovare una strategia di contenimento funzionale lo spiega Emanuele Rossetti, il biologo della struttura consortile: «Purtroppo si tratta di una specie nuova su cui non possediamo dati. L’unica soluzione attualmente è quella della raccolta che ha però costi altissimi». Come spiega il tecnico per catturare questi granchi servono delle nasse apposite a maglie più strette ed ogni pescatore dovrebbe dotarsi di 150-200 di questi strumenti con costi altissimi. 

«Come Consorzio diamo già un incentivo al chilo ai nostri operatori per la raccolta - conclude il presidente -, abbiamo attrezzato due celle apposite: una del Mercato ittico di Pila e una in quello di Scardovari, una parte viene venduta mentre la rimanente viene smaltita Non possiamo affrontare questa situazione da soli, ci sono costi vivi eccessivi da sopportare. È un problema più grande di noi che da soli non possiamo risolvere se poi si pensa che è una situazione in continuo peggioramento i danni stanno diventando inquantificabili. Al Canarin abbiamo perso la produzione invernale, cosa faremo se capiterà lo stesso nelle altre lagune?».
 

Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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