Rovigo. Piscina chiusa, si sollevano proteste. Gaffeo: «Rhodigium Nuoto sapeva che c’erano lavori urgenti»

Il sindaco Edoardo Gaffeo e l’assessore allo Sport Mattia Milan spiegano la chiusura dell’impianto

Martedì 16 Gennaio 2024 di Elisa Barion
il polo natatorio di Rovigo

ROVIGO - «Non c’è stata alcuna forzatura se non per motivi di responsabilità. Non abbiamo fatto imboscate e non ci siamo mossi senza informare i soggetti interessati. Tutti i protagonisti di questa vicenda sapevano esattamente cosa stava succedendo e sono consapevoli dei profili di responsabilità che ognuno è chiamato ad assumersi». Il sindaco Edoardo Gaffeo lo chiarisce subito: sulla vicenda dell’impianto natatorio, gestito dalla Rhodigium Nuoto 2006 ssdarl, prossimo alla chiusura per lavori di manutenzione straordinaria il Comune non ha potuto fare diversamente.

O meglio: «Abbiamo deciso di chiudere ora per minimizzare i tempi di sospensione delle attività. Avremmo potuto prendere strade diverse? Sì, avremmo potuto chiudere un anno e mezzo fa e tenere chiuso per un anno e mezzo. Ora abbiamo ritenuto non più procrastinabile questa situazione sia per via delle manutenzioni che si sono rese necessarie, poi discuteremo su chi avrebbe dovuto eseguirle, sia per la questione della gestione dell’impianto».

SPIEGAZIONI
I chiarimenti del sindaco e dell’assessore allo Sport Mattia Milan sono arrivati dopo che il caso piscine, l’ennesimo degli ultimi 15 anni, è esploso fragorosamente: l’annuncio della chiusura dal prossimo 31 gennaio fino ad aprile, ha sollevato un coro di proteste. Chiarimenti che forse sarebbe stato meglio fornire in concomitanza con l’annuncio della chiusura o anche prima, ma tant’è. Nella vicenda i lati da considerare sono più d’uno: ci sono delle manutenzioni da fare come pure degli «aspetti di natura amministrativa da definire, in modo che l’impianto venga gestito in modo trasparente» puntualizza Gaffeo. Il riferimento è all’imminente bando, «a procedura negoziata e con un tempo di pubblicazione di 30 giorni, tra l’altro già pronto» chiarisce Milan, che il Comune sta per emanare e che individuerà il nuovo gestore dell’impianto. «Non è stato perso tempo - aggiunge Gaffeo - abbiamo cercato delle soluzioni che non portassero a questo risultato, ma non è stato possibile fare diversamente. Abbiamo chiesto collaborazione, abbiamo chiesto della documentazione relativa ai pregressi impattanti. Al momento non era più possibile proseguire perché stiamo parlando di un impianto che deve avere tutti i crismi di sicurezza e agibilità. Non abbiamo dormito né lesinato la possibilità di recuperare risorse economiche per eseguire la manutenzione ordinaria e straordinaria» a fronte del fatto che «non è più possibile proseguire il rapporto con l’attuale gestione».

RELAZIONE DIFFICILE
Proprio sul rapporto con il gestore, Milan spiega: «A fine 2021 è stato dichiarato non valido il contratto di gestione di Rhodigium Nuoto, nell’ambito del concordato per il project delle piscine e della successiva omologa. Da tale data e per tutto il 2022 l’amministrazione ha tentato la via della conciliazione, per due volte, per trovare un punto di incontro, sia sul lato economico, riguardante i canoni di affitto non versati da Rhodigium Nuoto al Comune per un importo di 2,5 milioni, che sulla gestione, con l’ipotesi di un affidamento temporaneo. A fine 2022 la conciliazione si è rivelata infruttuosa e a gennaio 2023 l’amministrazione ha fissato, come obiettivo del settore Sport, la redazione del bando di gara per il nuovo affidamento del polo natatorio, avvisando il gestore. Nel frattempo, a fronte dei canoni di affitto invocati dal Comune, su richiesta tra l’altro del gestore è stato avviato a fine 2022 un Atp (Accertamento tecnico preventivo) ancora in corso, che riguarda la quantificazione presunta di opere realizzate dal gestore in contrapposizione a quanto richiesto dal Comune stesso. Parallelamente all’Atp, il Comune ha iniziato a chiedere documenti riguardanti integrazioni sulle certificazioni degli impianti, al fine di poter aggiornare e verificare l’agibilità della struttura propedeutica alla pubblicazione del bando. Documenti mai arrivati. Il Comune ha considerato attendibili le certificazioni in proprio possesso, anche se in corso di sopralluogo ha riscontrato che alcune parti degli impianti erano state modificate dal gestore, il che ha comportato l’aggiornamento di tali certificazioni impiantistiche».
È poi accaduto che «dopo aver quasi concluso le operazioni relative all’agibilità, il 7 dicembre scorso Rhodigium Nuoto ha comunicato al Comune che entro dieci giorni lavorativi avrebbe riconsegnato l’impianto qualora non fosse stata regolarizzata la sua posizione all’interno della struttura. Il Comune ha risposto che non sarebbe stato possibile rilasciare titoli autorizzativi alla gestione, con un debito pregresso di 2,5 milioni da sanare, salvo accordo di pagamento del debito stesso, non attendibile dal momento che la stessa Rhodigium Nuoto si era opposta chiedendo un Atp».

Ultimo aggiornamento: 16:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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