Lotta al granchio blu, tre mesi di pesca straordinaria: c'è il via libera del ministero

L’autorizzazione sarà rilasciata a tutte le imprese di pesca e/o acquacoltura che ne faranno richiesta

Lunedì 21 Agosto 2023 di Anna Nani
Granchi blu pescati nel Canalbianco ad Adria

PORTO TOLLE - Granchio blu. Il ministero dell’Agricoltura ha dato il via libera alla pesca “straordinaria” per tre mesi con l’uso di “nasse/cestelli e reti da posta fissa” entro la fascia 0,3 miglia dalla costa e, ove presenti, in prossimità della foce dei fiumi. «Esprimiamo apprezzamento per la prontezza degli uffici ministeriali che pure in pieno agosto seguono con attenzione e puntualità di interventi questa piaga terribile» dichiara Paolo Tiozzo co-presidente di Alleanza delle Cooperative Italiane Pesca e Acquacoltura che ha avanzato la proposta al Masaaf. L’autorizzazione sarà rilasciata a tutte le imprese di pesca e/o acquacoltura che ne faranno richiesta e, oltre a contribuire a tenere sotto controllo questa vera e propria invasione, servirà a fornire informazioni utili per mettere a punto ulteriori piani di contenimento di questo predatore. I due attrezzi da pesca dovranno essere utilizzati esclusivamente per la cattura del granchio blu.

Specie ittiche diverse dovranno essere rigettate in mare e non possono in alcun caso essere sbarcate. 


APPROFONDIMENTI
Proseguono inoltre da parte dell’Alleanza gli approfondimenti con i servizi della Commissione europea per approntare un piano di intervento che sia in grado di rispondere alle attese delle oltre 4.000 persone (di cui circa 2.000 solo a Porto Tolle) il cui futuro dipende esclusivamente dalla capacità del sistema di reagire con efficacia e tempestività a un vero e proprio flagello. Una seduta della Terza Commissione del consiglio regionale a Sardovari è, invece, la proposta arrivata dal consigliere di opposizione Arturo Lorenzoni per affrontare da vicino il tema del granchio blu che sta devastando le lagune del Delta, note per essere la culla di vongole, cozze Dop e, da alcuni anni, pregiate ostriche rosa.

«Ho chiesto al presidente della Terza Commissione, Marco Andreoli, di organizzare una seduta della stessa a Scardovari per mettere a fuoco le molteplici criticità e prospettive del comparto della pesca nell’area dell’Alto Adriatico - dichiara Lorenzoni spiegando poi come il tema fosse sul tavolo da tempo -. Nel maggio del 2022 ho incontrato il Consorzio dei pescatori, furono proprio loro a sollecitare una tavola rotonda con l’amministrazione regionale. A tal riguardo Andreoli si è detto disponibile a incontrare gli operatori del settore nella Sacca: mi auguro che questo suo proposito venga mantenuto. A maggior ragione adesso che, stando alle parole di Zaia, siamo in emergenza a motivo della proliferazione del granchio blu». 


MISURE D’EMERGENZA 
Sugli 80mila euro stanziati dalla Regione per realizzare degli studi su questo animale il consigliere regionale afferma: «Non è così, con un intervento a spot e di ridottissima entità, che il problema sarà risolto. Il fatto è che va ricostruita l’intera filiera della pesca nell’Alto Adriatico; a nulla servono queste esigue misure una tantum».
Nel frattempo è proprio il presidente del Veneto Luca Zaia ad aver dichiarato come dall’inizio dell’anno in regione siano state immesse nel mercato 150 tonnellate di granchio blu spingendo sul suo uso gastronomico: «Dobbiamo essere al fianco dei pescatori, favorendo anche il consumo alimentare, per permettere che questo flagello possa essere, almeno in parte, remunerativo per chi si trova con le reti da pesca piene di questi crostacei, non certo desiderati». 


Zaia richiamando l’azienda Tagliapietra ha quindi specificato: «Sono venete le principali aziende che trasformano la polpa di questi granchi in prodotti semilavorati o finiti destinati al commercio, oltre ad aver intrapreso anche un’attività di esportazione. Che si raggiunga velocemente il contenimento dell’aggravamento progressivo e si arrivi al più presto al ripristino della situazione è l’obbiettivo primario di fronte a questa calamità che sta sterminando con sistematicità cozze e vongole, danneggiando irreversibilmente interi raccolti nelle valli e infierendo danni all’economia di un settore ittico stremato». 

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Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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