ROVIGO - Candele accese a Rovigo, come lacrime nel buio, per ricordare Giulia Cecchettin e la sua morte difficile da accettare, con una fiaccolata spontanea lanciata via social dall’ex consigliera comunale e presidente del circolo rodigino di Legambiente Caterina Nale.
L’AMICA
Anche a San Martino di Venezze dove, a Beverare, vive la nonna paterna di Giulia, la conosciuta pittrice Carla Gatto, e dove vive anche lo zio, il dramma del femminicidio è stato sottolineato con un minuto di silenzio al campo di calcio, prima dell’inizio della partita di Promozione tra Pettorazza San Martino e Piovese, alla presenza dei sindaci di San Martino e Pettorazza Elisa Sette e Gianluca Bernardinello. Prima del momento di raccoglimento, Sara Turcato, amica di Giulia, ha letto una propria riflessione: «Ti chiami come mia sorella - ha detto con voce rotta - e potresti davvero esserlo. Giulia potrei essere io, vostra sorella, mia madre, le vostre amiche: siamo tutti Giulia. Ti ricordo sin da piccola, genuina, pura e sorridente, caratteristiche scomode in una società narcisistica come la nostra dove la bontà viene scambiata per ingenuità. Questo mondo fa davvero paura, si avvelenano donne incinte con pesticidi e si fa la guerra per un capello fuori dal velo. Il rifiuto non viene accettato. Sai Giulia, essere buoni non è un difetto. Che poi, a che serve la gelosia? La liberà non deve essere una concessione non deve essere chiesta o giustificata: è un diritto».
Una famiglia di Badia Polesine, padre, madre e un figlio della stessa età di Giulia e Filippo, ieri, è passata nel luogo, tra il lago di Barcis e Piancavallo, in provincia di Pordenone, dove il corpo della studentessa è stato ritrovato. «Abbiamo seguito questa vicenda sui giornali e in Tv per l’intera settimana - hanno spiegato - speravamo nella sua liberazione: quando abbiamo saputo della sua morte, è come se fosse mancato uno di famiglia».
SCUOLE
Per oggi il provveditore scolastico di Padova e Rovigo Roberto Natale ha sollecitato un momento di riflessione in tutte le scuole polesane: «Uniti nel compito dell’educazione al rispetto reciproco, alla parità di genere, alla non violenza. Invito tutte le comunità scolastiche a rivolgere, nelle modalità più opportune, nelle classi, in plenaria o in altra forma, un pensiero commosso a Giulia Cecchettin, giovane vita spezzata dal pregiudizio, dal predominio maschile sulla donna, ancora diffuso anche tra i più giovani, che porta a soffocare libertà fondamentali anche all’interno di relazioni di coppia».