Coimpo di Adria verso la bonifica: morirono quattro lavoratori nel 2014

Venerdì 23 Dicembre 2022 di Guido Fraccon
La sede dell'azienda Coimpo ad Adria, nella frazione di Ca' Emo

ADRIA - Punto fermo nella vicenda Coimpo. Per la bonifica dell’ex impianto di trattamento fanghi di località America di Ca’Emo, secondo le ultime stime, ci vorranno dai 10 ai 18 milioni di euro, nelle ipotesi più pessimistiche, e intanto palazzo Tassoni ha praticamente concluso l’iter per la messa in sicurezza dell’impianto e la caratterizzazione dei rifiuti, un’operazione da 584mila euro.

Il Comune ha affidato infatti ad As2, per complessivi 6.710 euro, l’incarico di collaudo tecnico amministrativo dei lavori. A questo impegno complessivo l’amministrazione farà fronte con un contributo regionale di 467mila euro e circa 117mila di fondi propri.

L’operazione di messa in sicurezza dei rifiuti e isolamento della dispersione dei fanghi nell’ambiente è stata portata a compimento dalla ditta Cogese di Orlandini Eva di Porto Viro, che con un ribasso percentuale dell’1% si è invece occupata dei lavori di ingegneria civile su manufatti, vasche e silos presenti nell’impianto, per 270mila euro. La caratterizzazione dei rifiuti è stata invece affidata da palazzo Tassoni alla ditta Micro- B di Asola (Mantova). L’azienda mantovana ha presentato una offerta complessiva di 76.670,34 euro, cifra a cui dovrà essere aggiunta l’iva nella misura del 10%, con un ribasso percentuale del 51,03% dell’importo a base d’asta. L’importo delle prestazioni da appaltare era pari a 147.868,86 euro. 

CONTENZIOSO APERTO
Sul caso Coimpo è pendente un ricorso in Cassazione del Comune di Adria, difeso dall’avvocato Matteo Ceruti del foro di Rovigo, rispetto alla sentenza d’appello per il Coimpo Bis, relativo al traffico illecito dei rifiuti. Adria infatti si è costituita parte civile in tutti i filoni di giustizia dal momento che ritiene sia stata travisata la richiesta sui danni ambientali rispetto ai danni subiti dalla comunità e della necessaria caratterizzazione.

Secondo la ricostruzione dei periti il 22 settembre 2014, in seguito allo sversamento di acido solforico in una vasca contente liquami, si sviluppò una nube tossica. Morirono Giuseppe Baldan, 48 anni, autotrasportatore di Campolongo Maggiore (Venezia) e tre dipendenti Coimpo: Nicolò Bellato, 28 anni, di Adria, Marco Berti, 47 anni, di Rovigo e Paolo Valesella, 53 anni, di Adria. Adria aveva ottenuto 30mila euro, un anticipo sul risarcimento, più 3.600 euro di spese legali. 

La Coimpo, ricordiamo, è fallita il 22 gennaio 2018 e le fideiussioni che aveva presentato in Provincia, rilasciate a garanzia della corretta gestione degli impianti di trattamento e stoccaggio di rifiuti, si erano rivelate inesigibili, pari a carta straccia. La garanzie presentate da Coimpo, per quasi tre milioni di euro, e da Agribiofert, altra azienda presente nel sito, per oltre un milione e 800mila, erano state infatti rilasciate da una società che nel frattempo è fallita e quindi non in grado di garantire neppure un euro. 
 

Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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