ADRIA - Un investimento da dieci milioni di euro, in grado di occupare a regime un centinaio di lavoratori, senza considerare l’indotto. Questo il cuore dei dati forniti da Alchemia srl, azienda con sede a San Giuliano Milanese, sul nuovo polo di produzione e recupero solventi, progetto di cosiddetta “economia circolare”, svelato alla cittadinanza lunedì, in videoconferenza.
A presentare l’importante progetto è stato il presidente di Alchemia, Riccardo Bellato. «Ci auguriamo - ha sottolineato - di concludere l’iter per avviare l’attività entro otto-dieci mesi. Il valore dell’investimento è di oltre 10 milioni di euro. Pensavamo di partire già lo scorso anno. Questo ritardo ha già portato ad un extra costo di 3 milioni di euro, in particolare per quanto riguarda l’adeguamento della parte elettrica. Dovremo anche rivedere al rialzo le stime di altre componenti, alla luce dell’aumento delle materie prime e dell’energia. L’investimento sarà effettuato con le nostre forze, con una partecipazione di istituti di credito».
«Stiamo già effettuando selezioni del personale - ha aggiunto Bellato - abbiamo già assunto un ex lavoratore Nouryon Chemicals di Cavanella Po; abbiamo altri nominativi di addetti Nouryon e stiamo effettuando dei colloqui».
RISCHIO INQUINAMENTO
A chi chiedeva lumi sul possibile aumento del traffico e delle emissioni in atmosfera Bellato ha risposto: «Avremo al massimo 15 camion al giorno, metà provenienti dalla Romea e metà dalla Traspolesana. Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera non ci siamo accontentati del rispetto dei limiti di legge, ma, per incrementare la sicurezza, abbiamo previsto un sistema di abbattimento supplementare ed un ulteriore sistema in caso di guasto per consentire la messa in sicurezza degli impianti così da garantire la tutela della salute pubblica». In Alchemia si effettuerà il recupero di solventi usando processi ad alta efficienza; da questo si otterranno prodotti con una minore impronta di carbonio, consentendo un risparmio di fonti fossili.
PROTEZIONE DELLA FALDA
Si è parlato anche di protezione dei terreni e della falda: «Tutte le aree dedicate al deposito ed alla lavorazione dei materiali in ingresso - ha concluso il presidente di Alchemia - saranno realizzate in cemento armato spolverato al quarzo. Saranno dotate di cordoli di contenimento e pozzetti in acciaio, con valvola di intercetto, così da garantire la non contaminazione delle acque destinate comunque all’impianto di trattamento. Lo stesso impianto di trattamento è stato sovradimensionato».