Treviso è la terza città più inquinata d'Italia: «Stop al cemento»

Venerdì 9 Febbraio 2024 di Mauro Favaro
Treviso è la terza città più inquinata d'Italia: «Stop al cemento»

TREVISO - Treviso è la terza città più inquinata d’Italia. A dirlo è l’ultimo report “Mal’Aria di città”, appena pubblicato da Legambiente, sui dati dall’anno scorso. E la cappa di smog di questi giorni, che ha portato quasi il 48% della Marca in allerta rossa (45 comuni), non fa che confermarlo in presa diretta. L’aria è irrespirabile. Per quanto riguarda le polveri sottili Pm10, l’anno scorso Treviso ha superato per 63 giorni la soglia della concentrazione di 50 grammi per metro cubo d’aria (il limite è di 35 giorni all’anno). Lo hanno certificato in particolare i dati registrati dalla centralina Arpav installata in strada Sant’Agnese, zona aeroporto. Tra le “città fuorilegge”, hanno fatto peggio solo Frosinone (70 giorni) e Torino (66).


NUOVO PICCO
Ieri, intanto, proprio la centralina di strada Sant’Agnese ha toccato un nuovo picco record sul fronte delle Pm10: 192 microgrammi per metro cubo d’aria. «Le famiglie sono molto preoccupate per la salute dei giovani e delle persone anziane, con patologie di varia natura – è l’allarme lanciato da don Francesco Pesce, direttore del Centro della famiglia di Treviso – molti genitori sono preoccupati nel far frequentare le lezioni di sport all’aperto o nel mandare i figli a scuola in bici. Ma anche l’impossibilità di far godere una giornata di sole a bambini e nonni è una sottrazione ai loro momenti di vita e serenità, oggi così fondamentali». «Serve un impegno a tutto tondo che coinvolga istituzioni e mondo produttivo per abbattere l’inquinamento e ridurre così al minimo i rischi alla salute che porta». Gli effetti dello smog si vedono soprattutto nel lungo termine tra asma, diabete, cardiopatie e cancro. Sulla base dell’ultimo report dell’Agenzia europea per l’ambiente, si stima che solo nella Marca muoiano 1.000 persone all’anno a causa dell’inquinamento atmosferico.


PIU’ VERDE E MENO CEMENTO
Legambiente sottolinea che Treviso dovrebbe ridurre la concentrazione di Pm10 del 34% in vista dei nuovi target Ue al 2030, oltre ai valori suggeriti dall’Oms. E per le Pm2,5 il taglio dovrebbe essere addirittura del 53%. «Bisogna immaginare il cemento come un tumore: è necessario non solo fermarlo, ma rimuoverlo. La prima azione per una città che si professa green, è preservare tutto ciò che di green esiste ancora – spiegano da Legambiente Treviso – l’inquinamento atmosferico è strettamente legato alla perdita di suolo e alla cementificazione, che comporta la riduzione delle aree verdi capaci di assorbire CO2 e altri inquinanti atmosferici, quali zone umide ma anche siepi, prati, fasce lungo i corsi d’acqua». «Preservare queste zone è fondamentale – continuano – soprattutto lungo arterie come viale della Repubblica, Terraglio, tangenziale, che si trovano anche a ridosso di scuole e aree residenziali e che sono minacciate da nuovi progetti edificatori». In particolare, si chiede ai Comuni di incentivare l’uso degli autobus, incrementare le Ztl e le zone 30, promuovere la sostituzione delle vecchie caldaie ed eseguire controlli. «È necessario un impegno a tutto tondo. Regole serie sull’uso dei riscaldamenti nei locali pubblici e nelle abitazioni domestiche con controlli. Incentivi per l’aggiornamento dei sistemi di riscaldamento, per l’accesso al trasporto pubblico, ma anche all’acquisto di auto elettriche – tira le fila il direttore del Centro della famiglia – con azioni ad alto livello da Bruxelles e da Roma, ma anche con una regia regionale». Intanto Luigi Calesso (Coalizione Civica) boccia l’iniziativa del sindaco Conte di scrivere al ministro all’Ambiente per chiedere aiuto: «Il sindaco ha ragione a chiedere l’intervento del governo. Il problema è che questo governo finora non ha dimostrato alcuna “sensibilità” e anche questa missiva rischia di rimanere lettera morta».


LA REPLICA DI CONTE
Il sindaco Mario Conte però rispedisce al mittente le critiche: «Chi oggi se la prende con i sindaci, lo fa sono perché mosso dall’ideologia. Lo sforzo di tutti è costante.

Il problema però non lo risolvono i singoli primi cittadini, ma va affrontato su un’area più vasta. Il nostro lo facciamo. La commissione Europea, quando ha premiato Treviso per le politiche ambientali, ha precisato che siamo in uno dei bacini più inquinati al mondo riconoscendo che le nostre politiche sono corrette per tentare di invertire la rotta e cambiare questa realtà. Stiamo recuperando».

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