Smog, allerta rossa. Conte chiede aiuto al Governo: «Piano straordinario per sostituire le caldaie»

Mercoledì 7 Febbraio 2024 di Mauro Favaro
Livelli di smog alle stelle

TREVISO - Smog da record a Treviso e nella Marca. Stavolta arriva anche nella fascia pedemontana, fino alle colline del Prosecco. Si è nel pieno di un'emergenza. Tanto che Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto, l'associazione regionale dei Comuni, ha chiesto un incontro urgente con il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, lanciando un appello sia al governo che all'Europa e invitando i sindaci della pianura padana ad affrontare il problema uniti. «È necessario mettere in campo un piano straordinario per le sostituzione delle caldaie obsolete e la riforestazione urbana per tutti i Comuni del Veneto che vivono questa problema avverte si tratta di un'urgenza strutturale, che va affrontata a livello governativo e comunitario.

I Comuni del Veneto hanno introdotto autonomamente dei progetti per migliorare la qualità dell'ambiente e dell'aria. È la direzione giusta. Ma da soli non possono fare miracoli. È necessario un intervento straordinario da parte del governo. I Comuni stanno facendo quanto possono con le risorse in loro possesso. Ora però serve un investimento dall'alto».

SGRAVI FISCALI
Le richieste sono chiare. «Serve una detassazione per gli investimenti ambientali da parte dei privati. E fondi straordinari per i piani di sostituzione delle caldaie obsolete, principali responsabili dell'inquinamento, e per la riforestazione urbana elenca Conte faremo pressioni sul governo affinché queste misure siano prese in tempi celeri e con adeguata copertura finanziaria. I dati degli ultimi bollettini Arpav mostrano sforamenti dei limiti in quasi tutta la regione. Siamo in una vera emergenza e come tale va trattata per la salute e il futuro delle nostre comunità».

LE CENTRALINE
La concentrazione di polveri sottili Pm10 non accenna a diminuire. La centralina Arpav installata in via Lancieri di Novara a Treviso ha registrato un picco di 174 microgrammi per metro cubo d'aria. Cioè più di tre volte il limite di 50 microgrammi. Quest'ultimo è il tetto che non dovrebbe essere superato per più di 35 giorni all'anno. Solo dall'inizio di gennaio ad oggi, però, si è già andati oltre per quasi 20 giorni. Tra venerdì e sabato dovrebbero finalmente arrivate delle piogge. Ma nel frattempo la qualità dell'aria rimane pessima. «La situazione meteorologica favorisce l'aumento progressivo dei livelli in aria di polveri sottili, che hanno raggiunto concentrazioni superiori ai 100 microgrammi per metro cubo in tutta la pianura spiegano dall'Arpav anche nella fascia pedemontana, generalmente meno interessata dai fenomeni di accumulo delle polveri, sono stati misurati dei superamenti del valore limite giornaliero». Così buona parte della Marca resta in allerta rossa, con tutte le limitazioni connesse, a partire dal blocco della circolazione a Treviso per le auto a benzina Euro 0, 1 e 2 e a gasolio Euro 0, 1, 2, 3, 4 e 5.

LE PREVISIONI
Ma le previsioni indicano addirittura un peggioramento. Oggi e domani verrà superato il limite di 50 microgrammi fino alla linea ideale tra Borso, Cavaso, Valdobbiadene, Miane e Follina. Solo l'area a nord di Vittorio Veneto resterà al riparo. L'andamento registrato dalla centralina Arpav di Conegliano conferma l'esistenza di un nodo legato alla qualità dell'aria anche nella parte settentrionale della Marca: negli ultimi due giorni la lancetta delle polveri sottili Pm10 è sempre rimasta sopra quota 50 microgrammi per metro cubo d'aria. Il limite è stato superato in 5 degli ultimi 10 giorni. E nella centralina di Mansuè addirittura in 9 degli ultimi 10 giorni. Lo smog non conosce confini. Il problema dell'inquinamento, dopotutto, riguarda l'intera pianura padana. Da qui la richiesta di Conte ai sindaci delle altre regioni di marciare uniti. "Conosciamo la conformazione geografica (della pianura padana, ndr), dove il ricambio dell'aria è minore che nel resto d'Europa conclude proprio per questo chiederemo un intervento urgente anche a Bruxelles. Perché l'area padana è uno dei casi più critici, per le caratteristiche territoriali, l'alta densità abitativa e produttiva. E l'unica soluzione è un piano straordinario a tutti i livelli, e dunque anche l'Europa deve fare la sua parte".
 

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