Furlanetto cacciata dal municipio: «Avevo chiesto di consultare dei documenti»

Martedì 1 Settembre 2020 di Guido Fraccon
Furlanetto cacciata dal municipio: «Avevo chiesto di consultare dei documenti»
ADRIA - Il caso di Guendalina Ferro, la presunta addetta stampa della giunta Barbierato, scomoda Polizia Locale e Polizia di Stato. É stato un mezzogiorno di fuoco ieri a palazzo Tassoni con la consigliera di Fratelli d'Italia Giorgia Furlanetto che è tornata alla carica. Supportata dai consiglieri comunali Massimo Barbujani e Paolo Baruffaldi ha chiesto lumi al segretario generale Gianluigi Rossetti che, secondo quanto riferito da Furlanetto, l'ha invitata ad allontanarsi dal municipio, chiamando i vigili per metterla alla porta. Furlanetto però ha chiamato a rinforzo la Polizia di Stato e ha deciso di querelare il segretario. «Mi ha fatto accompagnare dai vigili fuori dal Comune - spiega l'esponente di Fdi- e per entrare sono stata costretta a chiamare le Forze dell'Ordine. Sporgerò querela nei suoi confronti».

LA POLEMICA
In merito ai fatti della scorsa settima in consiglio comunale arriva la posizione del sindaco Barbierato. «La scelta della maggioranza di uscire dall'aula è stato dettata dal comportamento irrispettoso della consigliera Giorgia Furlanetto durante la trattazione del punto all'ordine del giorno su Coimpo. L'esponente di Fdi invece di affrontare il tema ha parlato di tutt'altro. Furlanetto ha dimostrato ancora una volta di non aver rispetto delle istituzioni. La sua attività sui social ha prevalso sul suo ruolo di consigliere anche durante la seduta. Ha usato anche espressioni offensive. Per questo è stata ripresa. Pur essendo gli argomenti stati chiesti dalle minoranze, ha dimostrato di privilegiare il suo egocentrico protagonismo».

IL CASO FERRO
La goccia che ha fatto traboccare il vaso secondo il sindaco è stata quella che definisce una disinvolta accusa rivolta a una persona citata con nome e cognome. «Proprio lei che a ogni piè sospinto chiede di intervenire per fatto personale, ha approfittato della impossibilità di risposta di chi non fa parte del consiglio. Un atteggiamento intollerabile, oltre che vietato. Ciò ha indotto la maggioranza ad abbandonare l'aula al fine di evitare possibili, ulteriori e peggiori intemperanze. La giornalista in questione era pienamente titolata ad essere presente. Questa mattina invece il segretario ha accolto in ufficio senza appuntamento Barbujani e Furlanetto. Lei ha chiesto di avere la risposta ad un accesso agli atti presentato venerdì alle 13.30. Il segretario ha risposto che deve preparare una risposta e che la farà avere in breve tempo ed entro i tempi di legge. Furlanetto non contenta voleva rimanere nell'ufficio. All'atteggiamento assunto, Rossetti l'ha invitata ad uscire e ha avvisato la Polizia Locale».

IL MISTERO
In attesa di sapere quale legame ha Guendalina Ferro con l'amministrazione, quale ruolo svolge e se ci sono atti di affidamenti di incarichi da parte della giunta Barbierato, c'è la replica di Furlanetto: «Il sindaco visto che ha solo da nascondere gli insuccessi della sua amministrazione, e lo scontento di una città intera, preferisce uscire dall'aula anziché affrontare le mie domande. Neppure rispondo alle sue accuse insensate e sciocche. Lui non ha nessun rispetto istituzionale ed offende ripetutamente un consigliere. La città sa e conosce la serietà che ho nell'affrontare i temi. La verità è già venuta fuori. Sto ancora aspettando di sapere perché la sua addetta stampa era autorizzata ad esser presente. Limitarsi a dire che era autorizzata non dice nulla Non sono in grado di fornire giustificazioni».

C'è di più per Furlanetto. «Per quale motivo mi sono stati negati i nominativi delle testate giornalistiche a cui è stata inoltrata la convocazione del consiglio? Sono stata in Comune per richiedere i nomi e non hanno voluto dirmele, invitandomi a formulare una formale richiesta di accesso agli atti. Perché questo mistero?».
 
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