No vax, in Veneto ci sono ancora 6.000 non vaccinati fra medici e infermieri I dati e le percentuali

Venerdì 21 Maggio 2021 di Alda Vanzan
No vax, in Veneto ci sono ancora 6.000 non vaccinati fra medici e infermieri

Alla Pia Opera Ciccarelli, una casa di riposo di San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, 18 operatori sono stati sospesi dal lavoro. Motivo: non hanno voluto vaccinarsi contro il Covid-19. È solo l'ultimo fatto di cronaca. Prima c'è stato Belluno, dove 61 dipendenti dell'Ulss Dolomiti e di 4 case di riposo sono ricorsi alle carte bollate pur di non farsi somministrare il vaccino. E prima ancora era successo a Treviso con medici e infermieri che non volevano saperne del siero anti coronavirus.

Quanti sono i no-vax sanitari in Veneto?

Dai dati forniti ieri dalla Regione sono 5.243 gli infermieri non vaccinati (11,6%) su un totale di 45.107. Su 10.455 medici, ce ne sono 735 (7%) che non hanno avuto neanche una dose.

Se invece si va a vedere i professionisti tra medici di base, i pediatri e gli specialisti ambulatoriali, i non vaccinati sono 334 su un totale di 4.641 (7,2%). In tutto 6.312 operatori sanitari tra medici e infermieri senza vaccino. Pochi? Tanti? «Nelle Rsa è sicuramente un problema - ha detto l'assessore regionale alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin - perché c'è una carenza cronica di dipendenti. Ma per chi non si vaccina, è prevista la sospensione dal lavoro: lo dice la legge». In Veneto, intanto, ci sono 50mila posti liberi per prenotare la seduta vaccinale, tutti rivolti agli over 40.


Prenotare il vaccino


Dopo le proteste e le lamentele giunte in questi giorni in redazione al Gazzettino, ieri l'assessore Lanzarin, ha confermato: i 70mila posti disponibili, nel frattempo diventati 50mila, non riguardano tutto il Veneto. «Ci sono Ulss che hanno esaurito le disponibilità - ha detto l'assessore - e altre che invece hanno ancora posti disponibili». I 50mila posti liberi, pur a macchia di leopardo, riguardano la popolazione veneta dai 40 anni in su e sono prenotabili fino al 16 giugno. Le dosi disponibili, però, sono di più: ieri sono arrivate 160mila vaccini Pfizer e 18mila Moderna, oggi sono attesi altri 38.600 Moderna e 17mila Johnson & Johnson. Dunque, se i vaccini ci sono, perché limitare le prenotazioni? Ma, soprattutto, se i 50mila posti liberi non riguardano l'intera regione, com'è che restano ancora disponibili? Vuol dire che almeno 50mila veneti non vogliono saperne di vaccinarsi?


Prenotazioni aperte per tutti


«Stiamo valutando se aprire le prenotazioni a tutti e di questo si è parlato anche in Conferenza delle Regioni», ha detto l'assessore Lanzarin. Una discussione interlocutoria: le Regioni hanno chiesto un incontro tra i governatori e il commissario per l'emergenza coronavirus Figliuolo. «Ho incontrato il mondo del turismo - ha detto Lanzarin - sono tutti disponibili a vaccinare i propri addetti ma al riguardo stiamo attendendo il via libera nazionale per le vaccinazioni nelle aziende. Anche per le vaccinazioni ai turisti si vorrebbero indicazioni uniformi». Per quanto riguarda le visite nelle case di riposo del Veneto, la Regione ha dato disposizione alle Ulss perché vengano effettuati i tamponi ai parenti che andranno a fare visita ai propri cari nelle Rsa: «Saranno tamponi gratuiti, gli interessati dovranno presentare una autocertificazione».


Vaccini in Veneto


In Veneto sono state somministrate 2.395.791 dosi di vaccino. Idati per categoria riferiti ad almeno una dose: over 80 97,6%; 70-79 anni 84,4%; 60-69 anni 72,9%; 50-59 anni 30,3% (con le prenotazioni si arriva al 60%); 40-49 anni 13% (40% considerando anche le prenotazioni).

Ultimo aggiornamento: 11:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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