L'ordine dei medici rivela: «Pressioni dai no vax, timori dei procedimenti»

Venerdì 21 Maggio 2021 di Davide Piol
Gli ordini chiedono all'Ulss i nomi dei no vax
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BELLUNO - Ad oggi sappiamo che tre medici hanno rifiutato il vaccino anti-covid e proposto un ricorso contro l’Ulss Dolomiti (insieme ad altre 59 persone). Sappiamo anche che, a meno di una settimana dalla discussione, tutti e tre hanno cambiato idea e deciso di vaccinarsi. Questione risolta? O ci sono altri medici che l’hanno rifiutato per scelta personale? «Sono sicuramente di più – fa sapere Stefano Capelli, presidente Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Belluno – Quei 3 fanno parte del gruppo di 62 ricorrenti e non rappresentano il 100% di coloro che non si sono vaccinati. Ad ogni modo spero ci siano ulteriori folgorazioni sulla via di Damasco». Capelli confida di aver ricevuto delle diffide. Gli sono arrivate qualche giorno prima di inviare, alla Regione, l’elenco degli iscritti all’Ordine, così come previsto dal decreto legge 44 del primo aprile.
 

IL TENTATIVO
Qualcuno non voleva comparire nella lista per evitare di ricevere l’invito dell’Ulss a mettersi in regola e la successiva possibile sospensione.

Le lettere sono state inviate a tutti i non vaccinati e l’Ordine è «in attesa di comunicazioni» da parte dell’azienda sanitaria.


TEMPO SCADUTO

«Stando al decreto legge i tempi sarebbero scaduti» precisa Capelli. Cinque giorni per chiarire la posizione, poi partono le procedure di sospensione dalla mansione: «Per me è incomprensibile chi non si vaccina ed è medico. In 40 anni di lavoro ho sempre ragionato col “noi” per togliere il problema a qualcuno, ovvero il malato. Se si ragione con l’io non si va da nessuna parte. Queste persone che non si vaccinano, pur essendo laureati in Medicina, non sono medici». C’è un altro problema che riguarda il personale sanitario non vaccinato. 


SPOSTAMENTO

L’alternativa alla sospensione è lo spostamento in attività che non siano a diretto contatto con il pubblico. Ma dove può essere spostato un medico? «Dovrà essere lasciato a casa, non vedo altre possibilità – conclude Capelli – Inoltre, qualsiasi attività svolga non si parla solo di rischio nei confronti della parte fragile, ossia il paziente, ma anche di tutti quelli che sono intorno e che magari non possono essere vaccinati per problemi sanitari».


«IN ATTESA»

Le medesime domande possono essere rivolte alla categoria degli infermieri. Nel ricorso ne compaiono ben 19. Ma quanti sono in realtà? «Attualmente non abbiamo ricevuto nessun tipo di comunicazione per poter procedere con quello che prevede la norma – sottolinea Luigi Pais dei Mori, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Belluno – Per quanto riguarda il ricorso dico questo: se tre medici hanno ritenuto necessario uscirne, è auspicabile che lo facciano anche gli infermieri. Vorrei che riflettessero su quali possono essere le possibilità di vittoria a fronte delle ulteriori conferme scientifiche sulla validità del vaccino». Anche in questo caso la sospensione spetta all’Ulss Dolomiti, mentre la comunicazione all’interessato è un compito dell’Ordine di appartenenza. La posizione si aggrava se, oltre al rifiuto del vaccino, ci sono anche discorsi “no-vax” sui Social.


PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI

Qui scattano i provvedimenti disciplinari. Il presidente dell’Opi, però, insiste sui risultati ottenuti dalla scienza, di fronte ai quali non ci si può girare dall’altra parte. Prendiamo il vaccino Pfizer, quello più studiato e usato in massa negli Stati Uniti e in Israele: «Abbiamo tantissimi dati che riguardano l’efficacia e la sicurezza di questo vaccino – chiarisce Pais dei Mori – E persino la prevenzione dell’infezione, non solo delle complicanze peggiori della malattia. Perciò le motivazioni di chi non vuole vaccinarsi sono scientificamente inconsistenti. Non perché lo dico io, ma perché lo scrivono le maggiori testate scientifiche mondiali (The Lancet, British medical journal, Nature, New England journal of medicine, etc.)». Le posizioni dei due presidenti sono chiare. Entrambi aspettano un cenno da parte dell’Ulss per poter avviare quanto previsto dal decreto legge.

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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