SAN QUIRINO - «Giorgio era uno dei punti cardine della squadra.
L'INCIDENTE
Giorgio Martin è morto sabato, intorno alle 19.50, lungo la ex strada provinciale 53 a Vivaro, a ridosso del ponte sul Cellina. Era alla guida di una Volkswagen Golf, proveniente da San Foca, quando ha tamponato il mezzo agricolo che lo precedeva nella stessa direzione di marcia. Un impatto violento, tanto che l'auto si è infilata contro l'aratro sollevando le due ruote posteriori del trattore, dal peso di più di 10 tonnellate, e spingendolo nel fossato che fiancheggia la strada. La parte anteriore dell'auto sulla quale viaggiava l'allevatore 45enne è stata distrutta dal colpo. Sul posto sono arrivati, poco dopo la telefonata al numero unico di emergenza 112, l'automedica proveniente da Pordenone e l'elisoccorso. E ancora i Vigili del fuoco del distaccamento di Spilimbergo. Gli operatori del soccorso hanno messo subito in atto le manovre di rianimazione, cercando di fare il possibile per strappare alla morte il 45enne. Ma non è stato possibile: Giorgio Martin è deceduto sul colpo per le gravi ferite riportate nell'incidente starale. Illeso, invece, il giovane agricoltore di Vivaro che era alla guida del trattore, al quale era agganciato un coltivatore ad ancore utilizzato per preparare la terra prima della semina e l'interramento dei residui delle colture precedenti. Un mezzo moderno che permette di lavorare anche quando cala il buio: il giovane, infatti, aveva appena ultimato l'aratura dei terreni a San Quirino, e poco prima delle 20 si era avviato verso casa. Sul trattore un lampeggiante segnalava la presenza del mezzo e sul preparatore le luci di posizione erano ben visibili.
LA VITTIMA
Il 45enne di San Quirino era titolare con il fratello Adriano di un allevamento di suini, mentre l'altro fratello Roberto, gestisce lo spaccio "Partidor". Un lavoro impegnativo che però gli concedeva il tempo per seguire la sua squadra. «Era una persona riservata, ma amata - lo ricorda il sindaco di San Quirino Guido Scapolan, coscritto della vittima -. A San Foca era molto conosciuto e benvoluto. Mancherà a tutti».
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