Sanità, liste d'attesa, piano del Fvg per ridurle: 10 milioni, prestazione aggiuntive e ricorso ai privati

L’assessore Riccardi ieri ha spiegato che sono pronti i soldi per tagliare i tempi. Spallate dell’opposizione: «Togli il tetto di spesa al personale»

Venerdì 7 Luglio 2023 di Loris Del Frate
Sanità, Riccardi: «Pronti 10 milioni per ridurre le liste d'attesa»

«Mettiamo a disposizione 10 milioni di euro con i quali far fronte al problema legato ai tempi d’attesa in sanità. Si tratta di misure che richiameranno una conseguente delibera della Giunta la quale, a sua volta, definirà i contenuti dei piani, affidati alle Aziende sanitarie: su proposta delle stesse Aziende, in ordine alle criticità che presenteranno e nelle forme che rideranno più opportune, prenoteremo le risorse». Lo ha specificato ieri mattina in sede di III Commissione, convocata dal presidente pordenonese Claudio Bolzonello, l’assessore alla Salute, politiche sociali e disabilità del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi


Il privato

Ma non è ancora tutto.

Già, perchè per raggiungere l’obiettivo ci saranno anche altri correttivo. « Per obiettivi legati al 2023 utilizzeremo due strumenti principali - è andato avanti Riccardi - il riconoscimento di prestazioni aggiuntive da parte del personale dipendente della sanità pubblica, con ricorsi a maggiori monte ore e l’utilizzo delle forme di privato accreditato già nei rapporti contrattuali con le Aziende sanitarie, anche la possibilità di contratti a tempo determinato. Per la spesa corrente, al Programma 12 - Interventi di disabilità - ha spiegato l’assessore - allochiamo oltre 429.500 euro a copertura 2023. Introduciamo 200mila euro come risorse per borse lavoro; 129.549 euro vanno a integrazione per aumentare gli interventi per progetti personalizzati per persone con disabilità. Sempre di spesa corrente, e per interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale, introduciamo, a copertura dell’esercizio 2023, 25mila euro per co-finanziamenti di progetti di care leavers. Il capitolo degli investimenti vede l’implementazione, oltre 65 milioni di euro, destinati a investimenti in sanità con interventi che saranno programmati delle Aziende destinati a opere manutentive prevalentemente su strutture edilizie e rinnovo tecnologico delle attrezzature in capo alle stesse Aziende sanitarie».


Il rimbalzo

Nonostante l’annuncio dei fondi, chi resta critico è il consigliere regionale del Pd, Nicola Conficoni, che con l’assessore Riccardi apre il fronte sul personale. «Il nodo principale della sanità resta la situazione critica del personale e la narrazione fatta dalla giunta sul suo impegno a riguardo non è reale». Nicola Conficoni, infatti, è primo firmatario di una mozione, sottoscritta da tutto il gruppo del Pd, attraverso la quale si chiede l’impegno del presidente della Regione Fvg e della giunta ad “adottare politiche del personale del Ssr dal carattere espansivo, sia sfruttando appieno i margini di manovra concessi dalla recente sentenza della Corte costituzionale, sia facendo quanto in proprio potere per eliminare il tetto alla spesa per il personale sanitario”. 

Tetto di spesa

«Il Friuli Venezia Giulia – afferma Conficoni – non solo negli ultimi anni ha applicato il tetto alla spesa per il personale sanitario confermato nel 2019 dal decreto Calabria, che pure riconosceva l’autonomia finanziaria delle Regioni a statuto speciale, ma ha anche rinunciato alla possibilità di aumentarlo fino al 15% dell’incremento del fondo sanitario regionale rispetto all’esercizio precedente, come pure avrebbe potuto. Una importante opportunità nascosta nei documenti di programmazione regionale. Quel che è peggio, comunque, è che nel 2021 la spesa per il personale si fermata molto al di sotto del tetto autolimitato. Due anni fa, infatti, il risparmio certificato dai rendiconti è stato di 26,3 milioni per la giunta e addirittura di 31 milioni per la Corte dei Conti. Non è vero, dunque, che è stato fatto tutto il possibile per potenziare gli organici, depauperati dalla consistente fuga di ben 1.530 dipendenti. Ora la sentenza della Corte costituzionale sul salario accessorio amplia i margini di manovra, ma va tolto anche il tetto di spesa complessivo per il personale. E’ fondamentale che la Regione agisca in questo senso perché investire nelle risorse umane significa salvare la sanità pubblica».

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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