CASARSA - Non gli sarebbe dispiaciuta una convocazione dalla Nazionale di calcio, il suo sport preferito (nel ruolo di portiere), ma ha realizzato un sogno forse ancora più grande: è stato chiamato dalla Nazionale DeeJay, dopo 16 anni di “allenamento” alla consolle.
I DETTAGLI
«È stata una notizia inaspettata, che mi ha fatto davvero piacere», racconta Colussi. Tra i colleghi con cui è curioso di confrontarsi ci sono alcuni big «come Amerigo Provenzano e dj Ross, che hanno fatto la storia della dance negli anni ‘90, e Merk&Kremont che, oltre a lavorare all’estero, fanno produzioni per diversi cantanti italiani». «Tanti anche i dj che provengono da contesti più piccoli, come me - aggiunge il casarsese –: sarà bello trovarsi tutti, domenica, prima per la partita e poi per la grande festa in cui avremo modo di farci sentire alla consolle». Consolle che da sempre è “casa”, per Matteo Sal, che dal 2006 vive anche di musica. Ha cominciato con i dj set nelle feste di compleanno - «soprattutto di tanti neodiciottenni» - e nei locali della zona e pian piano si è fatto conoscere non solo nella sua Casarsa, ma un po’ in tutta la Destra Tagliamento, dove continua ad essere protagonista di numerose serate musicali. Da Valvasone Arzene a Roveredo in Piano e da Sesto al Reghena a San Giorgio della Richinvelda, la sua pagina Facebook pullula di post, con gli appuntamenti estivi in cui lui suonerà. L’hanno contattato anche dall’estero: tra i viaggi più recenti e importanti, quello a Umago, in Croazia, dove si è esibito all’evento Spring Break Invasion. Nella vita di tutti i giorni, il 36enne lavora come magazziniere in una ditta di impianti di lavaggio industriale con sede a Casarsa. Lavoro che ha cominciato da un paio d’anni, perché «il covid ha fermato il mondo dello spettacolo e tutto quello che si era, a fatica, creato il prima». Prima del 2020, infatti, Colussi era riuscito, per un periodo, a vivere solo della sua musica, ma è stato sempre pronto a prestarsi a lavori più “ordinari”: «da ragazzo facevo il meccanico durante il giorno e la sera suonavo». La ripartenza della socialità, tra piccole sagre e grandi eventi all’aperto, ora gli sta offrendo di nuovo qualche opportunità in più. Matteo sa volare alto, ma rimanere, allo stesso tempo, con i piedi per terra. Pensando a domenica, afferma: «spero di dare il mio contributo al meglio, e soprattutto di ricordarmi ancora come si gioca a calcio: mi è sempre piaciuto, ma da due o tre anni ho appeso i guanti al chiodo». Colussi, anticipa infine, che a breve suonerà in un altro posto importante, ma ancora da svelare.