Ciriani risponde a tono e in dialetto agli autori delle scritte sui muri: «Fioi, do robe…»

"Sarebbero questi i veri democratici? Chi ha pensato di fare quelle scritte ha inquinato tantissimo, il doppio rispetto a un albero tagliato"

Domenica 17 Marzo 2024 di Marco Agrusti
Ciriani risponde a tono e in dialetto agli autori delle scritte sui muri: «Fioi, do robe…»

PORDENONE - La prima reazione l’ha affidata ai social network. E ha scelto il dialetto pordenonese, per commentare il “regalo” che alcuni concittadini avevano pensato di fargli qualche ora prima: «Fioi, do robe: magari usar vernice ecologica e, la prossima volta, mandar na lettera: manco fadiga e manco danni». Letteralmente si traduce così: «Ragazzi, due cose: magari usare vernice ecologica e mandare una lettera. Meno fatica e meno danni». Il tutto concluso da un messaggio: «Messi male». Reazione a caldo. E a chi gli rimprovera di non aver aperto al dialogo sui tigli, risponde così: «Il dialogo non ha impedito scritte come queste che compaiono da anni in città.

Io incontro ogni giorno decine di persone con idee molto differenti dalle mie. Dialogo vuol dire confronto, non cedere alle pressioni altrui. Gli autori di questi gesti "eroici" sono solo dei balordi senza onore, il cui odio prescinde da qualsiasi dialettica». 


LA POSIZIONE
Le ore passano, la scoperta delle scritte inizia ad allontanarsi. E arriva il momento della replica punto per punto, della posizione del sindaco ma anche del fresco candidato alle prossime Europee. Ciriani risponde al telefono, la voce è tranquilla. Anzi, al sindaco scappa in apertura quasi una risata.
«Ma cosa volete che commenti - esordisce - questi vanno ignorati». Poi però la sua risposta si struttura: «Ricordo che questi, questi che hanno fatto le scritte, sarebbero i dialoganti e i democratici. Io me ne interesso davvero poco, sono abituato: questi insulti compaiono ormai da anni a Pordenone. E sono scritte che non rispecchiano in alcun modo l’animo di questa città, del capoluogo».


LE CONSEGUENZE
Ma il primo cittadino cosa farà? Chiederà i danni? Porterà gli autori (per ora ignoti) davanti a un giudice? «Ma figuriamoci se denuncio - spiega Alessandro Ciriani -, questa cosa non mi scalfisce nemmeno un po’». Poi arriva la puntura più velenosa. Il tema è quello dell’ambiente, il piano - stavolta - lo stesso sul quale si erano posti i contrari al progetto di riqualificazione dell’ex Fiera. E in questo caso il sindaco va giù pesante. «Almeno avessero usato vernice ecologica - dice Ciriani -: quanto colore hanno sprecato? Quanti muri sono stati sporcati? Quanta acqua dovrà essere utilizzata per ripulire tutto? E i diluenti che si dovranno mettere in campo per far sparire le scritte sui muri? In poche parole, chi ha pensato di fare quelle scritte ha inquinato tantissimo, il doppio rispetto a un albero tagliato. Su questo dovrebbero riflettere abbondantemente. Ecco perché ho detto che sono messi male. Stanno semplicemente rosicando». 

Candidatura alle Europee e taglio dei tigli, scritte sui muri contro Ciriani. Le reazioni politiche


L’AMICO
Immediato anche l’appoggio del vicesindaco Alberto Parigi, che prenderà momentaneamente il posto dell’amico Alessandro Ciriani nel caso in cui quest’ultimo dovesse farcela e guadagnare uno scranno al Parlamento europeo. «Il clima di livore e acredine nei confronti del nemico politico - sparso a piene mani da maestrini e maestrine democratiche - da’ sempre i suoi frutti. Un giorno la scusa per odiare sono gli alberi, il successivo ci si appiglia ad altro. Risponderemo come sempre con i fatti, le opere, il lavoro, le idee e la loro realizzazione. A Pordenone, in Italia, in Europa», ha scritto Parigi affidando il suo pensiero ai social network. 
Sono stati in molti, ieri, i sostenitori del primo cittadino di Pordenone ad aver voluto lasciare un messaggio di solidarietà. E in questo caso si parla non tanto di esponenti del mondo politico, ma di cittadini che in tutto questo tempo non hanno mai fatto mancare l’appoggio a Ciriani. 

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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