Imu cancellata in Friuli Venezia Giulia, arrivano tre aliquote. Niente tasse sulla prima casa

Sabato 10 Settembre 2022
Tasse, il Friuli Venezia Giulia cancella l'Imu: al suo posto tre aliquote
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Sarà legge «entro un paio di mesi» e consentirà al Friuli Venezia Giulia dal 1° gennaio 2023 di mettere in pratica l'ultimo tassello che mancava alla competenza sulle Autonomie locali: avere voce in capitolo sulle entrate proprie dei Comuni, a partire dalla fonte principale di introiti, l'Imu. È la norma sulla nuova imposta regionale - non ha ancora un nome proprio - che sostituirà l'Imu, illustrata ieri in Giunta regionale dall'assessore competente Pierpaolo Roberti.

Fvg, imu cancellata dal 2023


Diversi i capisaldi.

Sulla prima casa si continuerà a non pagare l'Imu, in quanto «esente» dall'imposta e non solo «esclusa», come recita attualmente la legge statale. «Si è scelto l'esclusione riconoscendo un diritto a tutti i cittadini spiega Roberti -. Si contempera, così, il dovere tributario con altri valori garantiti dalla Costituzione, quali la tutela della famiglia e del risparmio, favorendo la proprietà dell'abitazione». Del tutto nuovo sarà poi il raggruppamento delle categorie catastali, che si riferiranno a tre tipologie di immobili: i fabbricati ad uso abitativo diversi dall'abitazione principale, i fabbricati strumentali all'attività economica e le aree fabbricabili. Entro questi tre raggruppamenti finiranno tutte le categorie catastali che sono attinenti e che non possono essere modificate, perché la competenza è statale. Tale operazione di raggruppamento «consentirà alla Regione politiche fiscali mirate a specifiche categorie di immobili».

Nel concreto, fatto salvo il rispetto della normativa sugli aiuti di Stato, «la Regione potrà modulare l'imposta a seconda degli obiettivi economici e di sviluppo che si darà: se intende supportare il commercio esemplifica Roberti agirà sull'aliquota applicata al raggruppamento dei fabbricati strumentali all'attività commerciale, se intende agire in qualche modo sulle case diverse dalla prima, modulerà l'aliquota riferita a tale tipologia». Per ora la norma prevede aliquote invariate rispetto alle attuali. «L'iter che si avvierà da qui all'approvazione della legge prosegue l'assessore ci consentirà di definire se confermarle o agire per una loro riduzione». La norma porterà con sé anche la semplificazione dei pagamenti per i cittadini. Infatti, prevede l'istituzione di una banca dati regionale per il monitoraggio e il coordinamento nella gestione degli stessi dati. «Per l'utente tutto ciò si tradurrà dal 2024 in un Portale del cittadino sul quale ognuno potrà intervenire dichiarando le sue proprietà e aggiornando i dati nel caso di variazione spiega l'assessore Roberti -. Introdotte le informazioni, il portale calcolerà l'importo da versare che potrà essere eseguito anche se l'utente possiede immobili in Comuni diversi». La norma e i suoi effetti sono il risultato del Patto finanziario siglato nel febbraio del 2019 dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga con l'allora ministro delle Finanze Giovanni Tria, nel quale si è dato il via libera anche al trasferimento alla Regione della potestà di definire i tributi sugli immobili, cioè l'Imu. A rendere operativo tale accordo è stata poi la norma di attuazione elaborata dalla commissione Paritetica e approvato dal Governo. «Con un percorso lungo due anni abbiamo costruito la struttura amministrativa all'interno della Regione per occuparci di questa nuova competenza», conclude Roberti.

Ultimo aggiornamento: 17:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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