Battaglia legale sulla morte della piccola Elisa Pardini: la verità sulle ultime ore strazianti in ospedale

Lunedì 19 Giugno 2023 di M.A.
Il messaggio del padre della piccola Elisa Pardini

«La sua morte è stata straziante». Nessuna parola, solo delle frasi scritte su dei grandi fogli rosa. Alle spalle, la foto di un piccolo angelo, di una figlia che non c’è più e che ha avuto un destino orrendo. 
Quelle parole, scritte con un pennarello, sono di Fabio Pardini, padre della piccola Elisa che il 9 aprile del 2020 perse la sua battaglia contro la malattia commuovendo l’Italia, non solo Azzano Decimo dove viveva.

Parole che fanno gelare il sangue e che anticipano ciò che sta per succedere: la famiglia Pardini, infatti, vuole conoscere tutta la verità sulle ultime ore di vita di Elisa, morta all’ospedale Bambino Gesù di Roma. Una richiesta, questa, che si è trasformata in una denuncia contro ignoti. 


LA BATTAGLIA


Fabio Pardini lo vuole fare per sua figlia. Non punta il dito, non lancia accuse. Andare a fondo, invece, quello sì. Per questo il 20 giugno sarà a Roma, davanti al giudice per le indagini preliminari per l’udienza d’ufficio sul caso della scomparsa della piccola Elisa «dopo tre durissimi e dolorosissimi anni di ospedalizzazione». «Non posso dire altro, per ora, non chiedetemi più nulla», spiega Fabio Pardini. La famiglia però conferma di aver avviato una causa per conoscere tutto il possibile delle ultime tremende ore di Elisa su quel letto dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, dove i medici provarono di tutto e per molto tempo per salvare quella giovane vita aggredita dalla malattia. 


IL RICORDO


Fabio Pardini ha voluto comunicare la sua battaglia con un breve video postato sulla pagina Facebook che prima del 2020 era diventata la principale fonte di informazione sulle condizioni e sulle battaglie della piccola Elisa. Il padre ricorda «i due trapianti di midollo falliti», 
Poi il passaggio più struggente: «Il giorno del decesso, già dalla prima mattina - spiega il padre utilizzando i cartelli già menzionati - continuava ad implorare con la voce sempre più flebile: “aiuto sto male, sto soffocando”». Ore drammatiche, quelle. L’Italia viveva il peggior momento della pandemia, la famiglia Pardini un dramma personale ancora più grande. Un dramma che oggi per Fabio Pardini ha bisogno di risposte. 


LA BATTAGLIA


Elisa era seguita dal professor Franco Locatelli. La leucemia di cui era affetta è rarissima e si può guarire soltanto attraverso il trapianto di midollo osseo. Grazie alla condivisione della sua storia e agli appelli lanciati dal padre, moltissimi potenziali donatori hanno aderito all’Admo, l’Associazione dei donatori di midollo osseo. Nell’ottobre 2017 era scattata una vera e propria campagna di sensibilizzazione in tutta Italia e non solo pur di trovare un donatore il più compatibile possibile per Elisa. Il primo trapianto avvenne il 19 gennaio 2018, ma senza esito. 
E il secondo alla fine del 2019, sempre utilizzando le cellule della stessa donatrice, perché compatibili tra l’85% e il 90%. Prima di ricevere le cellule staminali, la bimba ha dovuto affrontare una pesante chemioterapia. Il papà Fabio aveva da subito detto che la situazione era difficile e invitava tutti a pregare per la sua bambina. In molti credevano nella sua guarigione, ma è andata diversamente quel maledetto 9 aprile 2020. 

Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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