Fedriga benedice le nuove Province. Lo stop degli altri: «Un salto nel passato dannoso, uniamo i Comuni»

Sabato 11 Marzo 2023 di Loris Del Frate
Fedriga benedice le nuove Province. Lo stop degli altri: «Un salto nel passato dannoso, uniamo i Comuni»

Un passaggio fondamentale per dare un assetto corretto all'organizzazione territoriale che possa funzionare a vari livelli coordinati tra loro, oppure un salto indietro nel passato, totalmente inutile rispetto alle esigenze del territorio? Sono visioni completamente divergenti quelle dei candidati alla corsa per la poltrona più importante della Regione sul fronte delle Province. Strumento indispensabile per Massimiliano Fedriga e la sua squadra di Centrodestra, obsolete e fuori tempo per dare risposte nel 2022 per Massimo Moretuzzo spinto dal Centrosinistra e inutili rispetto ai problemi veri di organizzazione per Alessandro Maran, timoniere del Terzo Polo.


MASSIMILIANO FEDRIGA
«Le Province sono indispensabili per il buon governo dei territori, quindi devono essere un'istituzione ad elezione diretta, alla pari delle altre istituzioni territoriali».

Non ha dubbi il presidente della Regione, in corsa con il Centrodestra. « Bisogna avvicinare i cittadini ai governi dei territori il più possibile, innanzitutto creando la possibilità di istituzioni che li rappresentino anche nelle aree intermedie, non perdendo la diretta espressione dei cittadini e il loro controllo democratico. Importante, poi, è anche il forte segnale di appartenenza territoriale che deriva dalle province. Noi abbiamo votato la legge in Consiglio regionale e ora dovrà andare per la conferma alle due Camere. Per quanto riguarda l'aggregazione dei Comuni - conclude il presidente - la riforma che è stata fatta concede la possibilità di farlo su base volontaria. Una scelta, quella della base volontaria, che ha già dato risultati e soprattutto ha evitato i problemi delle Uti. Imporre è sempre sbagliato e non porta a nulla».


MASSIMO MORETUZZO
«La mia posizione e quella della coalizione che mi sostiene è chiarissima sulla reintroduzione delle Province: siamo contrari. A nostro avviso, infatti, non è certo tornare indietro nel tempo per dare risposte alle difficoltà del territorio. I Comuni, sempre più piccoli, dal 2000 ad oggi hanno perso 2098 dipendenti. Di questo passo, tra poco, rischiano di non offrire più servizi ai cittadini. L'unico passo sul quale lavorare sono le aggregazioni territoriali. Si facciano progetti su questo fronte passando attraverso una digitalizzazione spinta. È stata fatta una battaglia contro le Uti sino a demolirle, ma non è stato ricostruito nulla che offra veramente servizi sui territori. Ripescare uno strumento del 1800 è anacronistico. In più - conclude Moretuzzo - a fianco delle aggregazioni comunali è necessario operare sul decentramento delle funzioni regionali. Il ruolo di Gorizia, anche in virtù dell'appuntamento 2025 potrebbe essere quello dell'Internazionalizzazione della Regione riprendendo il progetto di Alpe Adria. La montagna che solitamente anticipa tutti i cambiamenti deve diventare punto fondamentale per i distretti, mentre il Tagliamento non deve più dividere, ma essere una cerniera sviluppando il ruolo di una nuova politica agricola nel quadrilatero San Vito, Codroipo, San Daniele, Spilimbergo. Altro che Province.


ALESSANDRO MARAN
Più o meno sulle stessa rotta naviga anche il timoniere del Terzo polo. «Rimettere in piedi le Province non affronta il vero problema che è legato al fatto che i nostri Comuni sono sempre più piccoli e incapaci di offrire servizi perchè non hanno dipendenti. La strada da aprire è quella delle aggregazioni, serve un piano per individuare il modo migliore. Cosa facciamo ricostruiamo le Province e gli affidiamo strade e scuole? E dopo? Siamo punto e a capo. In un tessuto territoriale devastata come questo rimpiazziamo i vecchi Enti che sono ancora più divisivi per aumentare la frattura? Mi pare - va avanti Maran - un ragionamento di piccolo cabotaggio. Servono struture adeguate per dare risposte ai cittadini che siano i linea con i nostri tempi, non con un salto al passato. Un dato: negli altri Stati sperimentano soluzioni di aggregazione e quello che funziona meglio diventa poi legge. Qui sono state istituite le città metropolitane, non hanno mai funzionato, ma e la legge è rimasta».

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 23:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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