Electrolux: «Il taglio dello stipendio
sarà solo di 130 euro»

Martedì 28 Gennaio 2014
L'interno dello stabilimento e lo sciopero di questa mattina a Porcia
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TRIESTE - La proposta avanzata da Electrolux ai sindacati «prevede una riduzione di tre euro all'ora. In termini di salario netto questo equivale a circa 8% di riduzione, ovvero a meno 130 euro mese».

Lo precisa l'azienda svedese, in una nota.

Nel corso dell'incontro di ieri a Mestre «è stata anche avanzata l'ipotesi - prosegue la nota di Electrolux - di raffreddare l'effetto inflattivo del costo del lavoro, responsabile del continuo accrescere del gap competitivo con i paesi dell'est Europa, attraverso il congelamento per un triennio degli incrementi del contratto collettivo nazionale di lavoro e degli scatti di anzianità. Ovviamente l'azienda ha dato piena e ovvia apertura a considerare altre forme di riduzione del costo del lavoro con minori o, se possibile, nulle conseguenze sui salari».

Nella nota si ribadisce inoltre che «il regime di sei ore assunto come base per tutti i piani industriali è da considerarsi con applicazione della solidarietà, come da accordi sottoscritti e dei quali si auspica il prossimo rinnovo».

«Voglio che adesso il tavolo si faccia, che venga portata anche l'azienda e che non faccia un ricatto sulla pelle degli operai e della popolazione». Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, intervenendo a TgCom24 sulla crisi Electrolux. «L'azienda deve ricordare - ha sottolineato Serracchiani - che quando si è insediata ha avuto un sacco di soldi dal Friuli Venezia Giulia, parliamo di qualche miliardo di lire, e forse dovrebbe tener conto, anche in virtù della responsabilità sociale d'impresa - ha concluso - quel che lascia sul territorio una volta che se n'è andata».

A Porcia, intanto, l'unico stabilimento del gruppo a chiudere da stamattina gli operai sono in sciopero con presidio ai cancelli per evitare l'ingresso - blocco violato solo da pochi impiegati - assemblea alla portineria nord e stop all'ingresso delle merci in fabbrica. All'assemblea hanno preso la parola anche il vicepresidente della Regione Fvg, Sergio Bolzonello, il sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti e il vicepresidente della Provincia, Eligio Grizzo. Tutti hanno ribadito la necessità di un immediato intervento del Governo Letta. Da parte sindacale è stata affermata la volontà di alzare il livello dello scontro con blocchi alla piattaforma logistica e altre azioni di disturbo alla normale produzione. Allo studio per i prossimi giorni anche una manifestazione nazionale di protesta, a Roma, al Mise.

Il documento dell'azienda

Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 08:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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