Narcotraffico, sgominata la banda: a Pordenone il magazzino della droga. Sequestrati 800 chili

Tredici arresti. La maxi operazione condotta dalle Fiamme Gialle di Torino

Sabato 4 Novembre 2023 di Giulia Soligon
Narcotraffico, sgominata la banda: a Pordenone il magazzino della droga. Sequestrati 800 chili

PORDENONE - Se tutte quelle sostanze stupefacenti fossero finite sul mercato avrebbero generato introiti per 11 milioni di euro. La Guardia di Finanza di Torino ha invece stroncato il traffico e sgominato l’organizzazione criminale che ne traeva profitto. Cocaina, marijuana ma soprattutto hashish il prodotto che veniva importato nel nostro paese per essere venduto “al dettaglio” nelle piazze di spaccio. Un deposito, che fungeva da base di stoccaggio prima della cessione in Friuli Venezia Giulia e Veneto, è stato scoperto a Pordenone. Ingente il quantitativo custodito in locali del centro. La maxi-operazione dei militari delle Fiamme Gialle torinesi con la collaborazione di unità operative di altri reparti del corpo e il coordinamento della Procura di Torino, si è conclusa con il sequestro di oltre 800 chilogrammi di droga e tredici ordinanze di misure cautelari emesse dal gup del foro piemontese.

Gli ordini di arresto hanno colpito trafficanti di origine marocchina, accusati di far parte di due associazioni per delinquere finalizzate al traffico e alla commercializzazione di notevoli quantitativi di stupefacenti.


L’ORGANIZZAZIONE
Tredici è il numero complessivo delle persone finite nella rete dei finanzieri. Dalle indagini è emerso che l’organizzazione era articolata in due gruppi distinti, con vertici e piazze di smercio differenti. A capo del primo ramo, un 44enne che, oltre alla propria base logistica a Torino, aveva disseminato depositi in varie zone del capoluogo piemontese e nella città di Pordenone, dove nel corso delle indagini, concentrate tra il 2022 e il 2023, gli investigatori hanno individuato il garage di un complesso residenziale utilizzato come sede di stoccaggio temporaneo della droga, pronta per essere poi immessa sul mercato illecito. Emerse ramificazioni in Veneto, in particolar modo nelle province di Venezia e Treviso. La banda di narcotrafficanti aveva stretto contatti anche nel territorio friulano dove erano stati aperti canali per la cessione della droga. Le indagini hanno appurato che il primo gruppo è risultato essere un’organizzazione ben delineata, potendo contare su una significativa forza economica, data dall’imponente flusso di denaro provento dell’attività illecita. Nella disponibilità del sodalizio criminale una serie di veicoli, di proprietà o noleggiati, che venivano utilizzati per il ritiro e il trasporto della merce o dei contanti raccolti. Radicato nel torinese anche il secondo gruppo, a capo del quale c’era un 48enne marocchino, operativo per la fornitura alle piazze lombarde, in particolar modo quelle di Milano e Varese. Tuttavia, se il primo braccio dell’organizzazione si concentrava più che altro sul Nord Italia, il secondo aveva una visione più internazionale. Dotata di una sua autonomia operativa, gestiva un giro d’affari ampio, con operazioni oltre i confini italiani, per esempio per l’importazione della droga. Gli investigatori della Guardia di Finanza hanno seguito le tracce dei soldi trasferiti in modo illecito in Spagna. Per queste operazioni finanziarie, l’organizzazione si affidava all’intermediazione di soggetti di nazionalità cinese. 


I SEQUESTRI
I due sodalizi criminali avevano messo a punto collaudati sistemi per rendere riservate le loro attività illecite. La droga veniva importata dal Nord Africa. Prima di arrivare in Italia, la merce passava per la Spagna e da qui trasportata a bordo di veicoli modificati e dotati di appositi doppi fondi fino a raggiungere la destinazione finale nelle varie piazze di spaccio controllate. La forza economica dell’organizzazione è stata confermata dai sequestri effettuati nelle perquisizioni durante i blitz in esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare. In questa fase dell’operazione sono venuti alla luce altri due depositi di droga, in box di complessi residenziali. Uno a Leinì, in provincia di Torino, dove i militari hanno trovato 223 chilogrammi di hashish e un altro scoperto grazie a “Jankora”, il cane antidroga che ha fiutato 163 chilogrammi di hashish in un locale nella disponibilità di un altro cittadino marocchino, arrestato anche lui in flagranza di reato. Durante le prime indagini, concentrate tra gennaio e aprile 2022 in Piemonte, sono stati sequestrati 460 kg di hashish, 500 grammi di cocaina e 1 kg di marijuana.

Ultimo aggiornamento: 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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