Bollette impazzite, l'imprenditore non ce la fa più: «Costretto a "spegnere" l'albergo in villa per 4 mesi. E solo per sopravvivere»

Sabato 20 Agosto 2022 di Loris Del Frate
La villa-albergo dell'imprenditore Mario Marini
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AVIANO - Aveva deciso di differenziare gli investimenti e così dai gioielli e l’oro, Mario Marini, storico gioielliere pordenonese con la passione per le auto, nel 2018 aveva deciso di acquistare e ristrutturare una antica villa veneta del ‘600 ad Aviano per realizzare un moderno albergo.

E così è stato. Dopo sei - sette mesi di lavori ha aperto agli ospiti villa Marini Trevisan, una struttura ricettiva dalle nobili origini, ma tecnologicamente avanzata con domotica spinta. Un gioiellino che è subito partito bene.

L’AVVIO

«In effetti - spiega lo stesso Marini - quando abbiamo iniziato a fare un po’ di marketing le prenotazioni sono arrivate quasi subito. In poco tempo avevamo quasi tutte le camere occupate. La partenza lasciava ben sperare, insomma». E così è andata avanti sino a quando il virus ha paralizzato l’intera economia e la possibilità di viaggiare. «È stata la prima botta - racconta l’imprenditore - che ci è costata parecchio. Nel 2020, infatti, siamo rimasti chiusi circa sei mesi e altri cinque l’anno successivo. Anche quando eravamo aperti, però, nonostante il ferreo rispetto di tutte le norme per contrastare il Covid, non c’erano tante persone che si muovevano. Sono stati due anni complicati, ma abbiamo tenuto duro e sono stati fatti anche altri investimenti».

IL COVID

Nel frattempo il Covid, pur tra alti e bassi, ha iniziato ad abbassare la cresta e anche villa Marini Trevisan ha riaperto a tyempo pieno. «Non è stato automatico - racconta Marini - ma dopo un periodo complicato durante il quale sono stati riallacciati i vecchi contatti e cercata nuova clientela, l’albergo ha ripreso quota, al punto che c’era soddisfazione per come le cose stavano procedendo». Il tutto, però, è durato sino a quando è arrivata l’ultima bolletta dell’energia. «C’era già stato un aumento rispetto all’anno di apertura, dai mille e duecento euro, infatti - spiega il gioielliere albergatore - eravamo arrivati a quasi il doppio. Un aumento che in ogni caso eravamo riusciti a smaltire».

LA SORPRESA

Ora la sorpresona: l’ultima bolletta, da pagare entro il 31 di agosto parla chiaro: 5.100 euro. Un salasso. «È evidente che un costo come quello non è più sostenibile perchè il margine di guadagno è già basso. Volendo essere concorrenziali e restare sul mercato il costo delle camere, pur in una struttura completamente rinnovata e tecnologicamente avanzata, lo abbiamo tenuto sempre basso. In compenso i costi sono alti perchè in estate ci sono da raffrescare tutte le camere e i grandi saloni antichi, così come in inverno, invece, è necessario riscaldare gli spazi comuni. Un costo energetico, dunque, ancora più alto».

LA DECISIONE

A questo punto è arrivato il momento delle decisioni. «In effetti - conclude Mario Marini - è impossibile pensare di andare avanti con questi costi più che triplicati. Rifaremo i conti e valuteremo, nella speranza che la situazione cambi in positivo. In caso contrario le possibilità sono due: chiudere definitivamente tutto, oppure tenere chiusa la struttura da ottobre a gennaio, nella bassa stagione. Del resto è impraticabile scaldare tutti gli spazi comuni e avere quattro - cinque camere occupate. Il gioco non vale la candela. Questa è la situazione ed è necessario adeguarsi, altrimenti si rischiano grossi problemi economici. Quindi non ci sono altre possibilità stante la situazione attuale»

Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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