Incubo maxi bollette, le imprese puntano sul fotovoltaico: «Pannelli in tutti i capannoni»

Martedì 16 Agosto 2022 di Serena De Salvador
foto di repertorio
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PADOVA - Esportazioni manifatturiere in crescita, con numeri rilevanti che evidenziano la grande competitività internazionale delle piccole e medie imprese della manifattura artigiana padovana.

Eppure, nonostante i risultati di mercato, le aziende si trovano a lavorare sostanzialmente in perdita. La causa sono i vertiginosi rincari, sia delle materie prime che, soprattutto delle forniture energetiche. Una situazione che spinge Confartigianato a guardare all'autoconsumo e a puntare agli impianti fotovoltaici per limitare le oscillazioni del prezzo dell'energia.

I DATI

Nella produzione manifatturiera l'Italia è l'unico Paese tra i top 4 dell'Unione Europea (con Francia, Germania, Spagna) ad aver superato i livelli pre-crisi, con un +0,4% rispetto al 2019 nei primi quattro mesi del 2022. La moda è la prima per crescita rispetto allo scorso anno, con un +11,2% pur senza recuperare i livelli pre-pandemia (-18,4%). In provincia di Padova nel primo trimestre 2022 le esportazioni manifatturiere hanno registrato una crescita in valore del +20% rispetto allo stesso trimestre del 2021, sfiorando i 3 miliardi di euro. Un +18,4% si registra nelle esportazioni verso i Paesi dell'Unione Europea post Brexit, mentre +22,8% è l'incremento per i Paesi extra europei. A registrare le migliori performance nei settori a più alta concentrazione di medie e piccole imprese sono i prodotti in legno e sughero (+53,7%), gli articoli in pelle (32,5%) e i prodotti tessili (32,2%). «I numeri parlano di risultati rilevanti, che confermano come le aziende padovane abbiano un posizionamento straordinario sui mercati internazionali grazie alla qualità dei loro prodotti e all'offerta di servizi personalizzati per i clienti esteri precisa Federico Boin, coordinatore delle categorie e vicepresidente di Confartigianato Imprese Padova Significa che le nostre aziende sono sane, resilienti, produttive. Ma questo sistema va sostenuto, invece ci troviamo davanti a incrementi di prezzo delle materie prime e dell'energia che rendono difficile fare impresa».

LE CRITICITÀ

A maggio 2022 l'energia costava il 114,1% in più rispetto all'anno precedente, mentre le commodities non energetiche (beni agricoli, carni, metalli) hanno subito un incremento del +31,9%. Si è poi registrato un +11.9% per i metalli di base. I prezzi dei cereali sono saliti del 42,2%. Inoltre l'impennata del prezzo del gas ha fatto quadruplicare le quotazioni del legno. «Ci chiediamo quando si fermerà questa corsa folle ai rialzi continua Boin Confartigianato sta caldeggiando interventi per l'installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni. Pensiamo che l'autoconsumo sia l'unica soluzione per difenderci dalle oscillazioni del mercato, perché il +23,8% che registriamo rispetto a Germania e Francia nel prezzo dell'elettricità ricade inevitabilmente sulla competitività delle nostre imprese». Pochi giorni fa erano stati gli alimentaristi di Confartigianato a lanciato l'allarme poiché i rincari di elettricità e gas e gli aumenti delle materie prime (farina, burro, lieviti, olio, marmellate, cioccolato) costringono molti a lavorare in perdita. «È l'aumento del costo dell'elettricità e del gas che crea più angoscia. Dopo che da inizio anno i costi sono più che raddoppiati, nel solo mese di luglio il Caem (consorzio per l'energia di Confartigianato) ha stimato un ulteriore +55%» prosegue Boin.

LA LETTURA

Secondo uno studio di Smart Land (società di valutazioni, analisi e strategie per la trasformazione, lo sviluppo e la rigenerazione urbana di Venezia) realizzato per Confartigianato Imprese Padova, installando i pannelli solari sui tetti dei 16.912 capannoni industriali e artigianali del Padovano si potrebbe coprire l'84,5% del fabbisogno energetico delle aziende. «L'obiettivo è certamente ambizioso, ma crediamo che questa sia la strada da percorrere aggiunge il vicepresidente Non c'è più tempo. Temiamo che l'autunno sia un salto nel buio. E mentre abbiamo più bisogno di risposte straordinarie, ci troviamo con un governo che può affrontare solo l'ordinaria amministrazione. Due anni e mezzo di pandemia sono un tempo interminabile di preoccupazioni per gli imprenditori. Dopo il Covid stavamo intravedendo una ripresa ma i costi dell'energia, gli aumenti e le difficoltà di reperimento delle materie prime hanno un impatto pesantissimo».

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