CROCETTA - E ora Tappari scrive al premier Draghi: «Aiutaci». Il presidente della Casa di riposo Villa Belvedere di Crocetta è determinato a trovare una soluzione per affrontare il probelma dei super rincari nei costi delle bollette a carico dei centri di servizio, dopo che, per il mese di luglio, è arrivato un salasso da 28mila 346 euro relativo all’energia elettrica, di cui circa 23mila per costi della fornitura e 5mila relativi all’Iva. Di fronte all’impossibilità di sostenere tale spesa, Tappari prima ha sollevato il l’attenzione a livello nazionale, poi ha chiesto al suo economo, il dottor Roberto Marta, di scrivere all’Enel, chiedendo una rateizzazione delle bollette di luglio e agosto. Ieri, poi, è andato oltre, arrivando a rivolgersi, anche a nome delle altre case di riposo della provincia, direttamente alla presidenza del consiglio dei Ministri, nella persona di Mario Draghi. È a lui che il presidente della casa di riposo di Crocetta indirizza quattro richieste ben precise. Un modo chiaro e inequivocabile per passare dalla protesta alla proposta.
LE PROPOSTE
Innanzitutto, Tappari chiede «il ristoro del 50% dei maggior costi energetici sostenuti nel 2022». Solo in luglio, per fare un esempio, il costo dell’energia elettrica è stato più che triplo, a Villa Belvedere, dato che lo scorso anno aveva pagato circa 9mila euro. Tappari, però, chiede anche «l’azzeramento dell’Iva delle bollette di luce e gas fino al 31 dicembre 2023, anche in funzione del fatto che l’Iva per noi enti pubblici è indetraibile e pertanto diventa un puro costo». Infine, vorrebbe «la possibilità di normare una possibile rateazione speciale per i pagamenti delle bollette per il nostro settore». E la rateizzazione era stata, appunto, la domanda che era stata già formulata all’Enel. Infine, il presidente di Villa Belvedere vorrebbe «ragionare su un tetto massimo dei prezzi di luce e gas cercando di bloccare la speculazione in atto». Prima di formulare tali richieste, Tappari ha fatto riferimento a un aspetto già ripetutamente evidenziato: il fatto che la sua casa di riposo, come del resto tutte le altre, è reduce da un triennio a dir poco tremendo a causa della pandemia. «È stato un periodo -scrive il presidente di Villa Belvedere- affrontato comunque con grande professionalità e soprattutto con grande senso di responsabilità da parte di tutti gli addetti ai lavori, fossero essi tecnici o amministratori». Poi prosegue: «Il periodo storico che stiamo vivendo, se da un lato ha messo a dura prova strutture come la nostra, dall’altro ha fatto riemergere il meglio delle persone, anziani ospiti o operatori. La situazione emergenziale, purtroppo, per noi è ancora in atto e, pur rispettando in maniera quasi massimale i piani di sanità pubblica previsti dai nostri enti superiori, siamo ancora costretti ad affrontare ogni giornata sostenendo costi impensabili fino a tre anni fa».
AUMENTI INGESTIBILI
È per questo che «l’aumento esponenziale dei costi energetici è un’ulteriore “mazzata” a un settore già provato, sia economicamente che strutturalmente».
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