Salasso bollette, gli albergatori di Jesolo disperati: «Aumenti del 600%. Costretti a chiudere prima la stagione»

Giovedì 18 Agosto 2022 di Giuseppe Babbo
Salasso bollette, gli albergatori di Jesolo: «Aumenti del 600%. Costretti a chiudere prima la stagione»
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JESOLO - La protesta si allarga.

Se questa sera, alle 22, a Caorle saranno spente le luci di negozi, alberghi e illuminazione pubblica per dire no all'incremento incontrollato del costo dell'energia, a lanciare un nuovo grido d'allarme è anche l'Associazione jesolana albergatori. A preoccupare sono i rincari delle bollette della luce, con una media di rincari, rispetto al 2021, che va dal 200% al 300%, arrivando in certi casi anche fino al 600%. Un salasso tremendo che sta colpendo tutte le attività, mettendo in ginocchio interi settori e vanificando il buon andamento stagionale. E il rischio ora è quello di una chiusura anticipata della stagione, perché molte aziende hanno manifestato la volontà di terminare il lavoro in anticipo, mettendo così a rischio la destagionalizzazione e migliaia di posti di lavoro.

L'ALLARME

«Se non si interviene quanto prima dice Pierfrancesco Contarini, presidente di Aja - le imprese turistiche rischiano di essere messe in ginocchio. A fronte di una stagione straordinaria, stiamo ricevendo bollette a dir poco incredibili. I costi energetici sono aumentati del 300%, con picchi di aumento della spesa per acquisto materia prima (la componente più significativa dei costi in bolletta, sulla quale si deve intervenire con il credito d'imposta) che hanno superato, in certi casi, anche il 600% rispetto al medesimo periodo del 2021. Va ricordato che non sono stati applicati rincari sui prezzi dei nostri servizi (degli aumenti si è saputo solo dopo che i listini erano già stati pubblicati e promossi e raccolte già le prime prenotazioni), per cui i costi dovranno essere ammortizzati unicamente dalle imprese, che rischiano di andare in crisi se non si interviene concretamente».

I NUMERI

Una vera e propria beffa dopo quella che può essere considerata, come presenze, la stagione della ripresa. A rendere più chiara la dimensione del problema sono i numeri, con hotel a 4 stelle 84 camere che, rispetto ai 10mila euro dello scorso anno, quest'anno a luglio devono pagare più di 31mila euro. E ancora strutture a 3 stelle, 32 camere, passate dai 4mila euro del luglio 2021 a quasi 13mila euro di quest'anno. Ed è per questo che Aja ha voluto presentare delle proprie richieste per sostenere la categoria: aumento del credito d'imposta, portandolo alla differenza tra quanto speso nel 2021 e quanto speso nel 2022 e prevedere un'agevolazione Iva della spesa energetica. «Prendiamo di buon grado - aggiunge Contarini quanto previsto dal Decreto Semplificazioni che elimina il vincolo de minimis (la disciplina degli aiuti di stato standard), consentendo alle imprese di beneficiare liberamente del contributo per il secondo trimestre 2022, rispondendo in questo modo ad una delle richieste che la nostra categoria aveva avanzato. Ci aspettiamo che un'analoga disciplina venga estesa anche per il resto dell'anno». Le richieste verranno formalizzate a Federalberghi nazionale. «Questo sarà il primo punto di un dossier di proposte conclude Contarini che sarà inviato ai candidati del Veneto per le prossime elezioni politiche, e che saranno chiamati a trasformare le proposte in azioni concrete».

Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 10:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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