Padova. Mille cartelli in 4 lingue sui bus per aiutare le donne maltrattate: segnalati due casi al giorno di violenza

Nel 2022, tra le 1.127 donne accolte dal Centro antiviolenza quelle di origine straniera costituiscono il 27%. In generale il 70 per cento delle donne in difficoltà ha figli minori

Venerdì 10 Novembre 2023 di Mauro Giacon
La conferenza stampa

PADOVA - «La violenza sulle donne è in aumento? I casi segnalati lo sono. Ma l'impressione è che stiamo assistendo in verità non ad una progressione ma all'emersione del fenomeno, ovvero che le donne abbiano preso coraggio, ma non basta». Così Mariangela Zanni, presidente del Centro Veneto Progetti Donna, ha fotografato ieri la ragione per cui dai prossimi giorni in tutti gli autobus saliranno anche mille "appendini", dei poster colorati in formato A4 che in quattro lingue, compreso l'arabo, porranno alle donne che li guardano una domanda: «Ti senti in una situazione di difficoltà o temi per la tua sicurezza?». E al centro del foglio sarà stampato un numero 800814681 a cui rivolgersi per "uno spazio sicuro, anonimato, supporto gratuito". Perchè ancor oggi il silenzio è il nemico peggiore delle donne che subiscono violenza.

Due casi al giorno di violenza sulle donne

La Campagna si intitola: "Molte lingue per dire no alla violenza sulle donne". È promossa dal Centro Veneto Progetti Donna con il supporto del Rotary Club Passport Elena Lucrezia Cornaro Piscopia e la collaborazione dell'assessorato alle Politiche di Genere e Pari Opportunità Costrasto alla violenza di genere del Comune e Busitalia. Ieri alla presentazione ha partecipato fra gli altri il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Michele Cucuglielli che ha fornito un dato impressionante: «Dai rapporti che ricevo dal territorio mi vengono segnalati da uno a due casi al giorno». Laddove per violenza si parte dai maltrattamenti fisici, o psicologici, si passa allo stalking e si arriva alla violenza sessuale.

Tante vittime sono mamme con figli piccoli

I numeri riportati da Mariangela Zanni sono preoccupanti: «Nel 2022, tra le 1.127 donne accolte dal Centro antiviolenza quelle di origine straniera costituiscono il 27%, dato in aumento negli ultimi anni. Quest'anno finora su 920 donne ricevute 232 erano straniere, il 25 per cento. Nelle case rifugio su 17, 16 sono straniere e nell'accoglienza di emergenza, ovvero donne che scappano di casa siamo a 28 straniere su 34. La violenza sessuale è segnalata in 152 casi, il 90 per cento da partner o ex partner. In generale il 70 per cento delle donne in difficoltà ha figli minori.

La campagna continuerà anche con affissioni in città - conclude Zanni - c'è bisogno di aiuto e di donazioni. Ad esempio facciamo fatica a reperire case in affitto sia per le strutture protette che per il rientro alla normalità».

Cosa si può fare

Il comandante Cucuglielli ha sottolineato lo sforzo dell'Arma: «Ogni giorno eseguiamo provvedimenti di allontanamento dalla casa famigliare o divieti di avvicinamento alle vittime fino alle ordinanze di custodia cautelare nei casi più gravi. Noi informiamo l'autorità giudiziaria e ci adoperiamo per mettere in sicurezza le vittime e per questo ringraziamo le associazioni. Abbiamo una sezione atti persecutori che ho formato io stesso a Roma nel 2009 e qui persone qualificate che affiancano i militari. In più una stanza protetta al comando provinciale che presto raddoppierà. Abbiamo istituito anche un test, il violenzometro che può aiutare le vittime a capire il grado di violenza a cui è sottoposta e presto avremo anche noi i braccialetti collegati alla centrale». Daniela Famiglietti presidente del Rotary club ha sottolineato che «la violenza non distingue condizione sociale o età. Per questo è importante che le donne sappiano a chi chiedere consiglio e possano seguire un percorso di liberazione che contempli soprattutto la sinergia fra enti e istituzioni». Il dirigente operativo di Busitalia Veneto, Aldo Paribelli ha testimoniato come la società sostenga pienamente l'iniziativa. Infine l'assessora Margherita Colonnello ha annunciato «un mese di sensibilizzazione sul tema. È fondamentale comunicare a tutte le donne in tutte le lingue, che siamo dalla loro parte. E grazie a tutti gli attori della prevenzione». 

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