Lo stalker albanese già condannato per maltrattamenti, ma continuava a pedinare la ex

Domenica 16 Luglio 2023 di Serena De Salvador
Lo stalker albanese già condannato per maltrattamenti, ma continuava a pedinare la ex

PADOVA - Nonostante la separazione avvenuta 14 anni fa, nonostante il cambio di casa, nonostante tre denunce e un processo terminato con una condanna per maltrattamenti in famiglia, Haxhi Collaku non ha mai smesso di perseguitare la moglie e la loro figlia. In questi anni è rimasto una presenza costante e incombente sulla vita delle due donne, tanto che alla ex venerdì pomeriggio è bastato vederlo parcheggiare sotto casa sua per chiedere ai carabinieri di correre ad aiutarla.

Anni costellati dall’opprimenza di un uomo che è stato protagonista di decine di appostamenti, pedinamenti, osservazioni, tanto da essere colpito, due anni fa, da un ammonimento del questore.


IL MODUS OPERANDI
Collaku viene definito uno stalker appostativo. In gergo tecnico la definizione descrive il comportamento di chi abitualmente non avvicina la sua vittima fisicamente, usando violenza fisica, ma abusa di una violenza psicologica costante. È il profilo di chi si apposta sotto casa, vicino al posto di lavoro e ai posti frequentati dalla sua preda, di chi ne segue gli spostamenti, la controlla. Di chi si fa trovare nei luoghi e nei momenti più impensabili a osservare a distanza. Un atteggiamento che sprofonda la vittima in uno stato di inquietudine e di terrore perenni, con la paura di fare qualsiasi mossa, con la costante sensazione di essere osservata e con la consapevolezza, che anche se nell’ombra, gli occhi dello stalker ti sono sempre puntati addosso. Questi erano i comportamenti abituali del 55enne albanese Collaku che sono subentrati ai maltrattamenti fisici consumati quando ancora la coppia viveva insieme. Comportamenti attuati in primis nei confronti dell’ex moglie e, di rimando, anche sulla giovane figlia. Tanto che entrambe hanno a più riprese manifestato il loro terrore.


I PROVVEDIMENTI
Una situazione a cui la compagna ha tentato più volte di porre un freno. Nel 2009, dopo un intervento delle forze dell’ordine, il 55enne era stato denunciato all’autorità giudiziaria per maltrattamenti in famiglia. Ne era nato un processo penale terminato, una decina d’anni fa, con la condanna dell’uomo. Lui nel frattempo aveva lasciato l’abitazione di vicolo Castelfidardo, dove la famiglia era arrivata circa quindici anni fa, ma le molestie sono continuate. Da allora si sono succedute altre denunce, due da quanto si è finora appreso. Non solo. È scattato anche un decreto di allontanamento dell’uomo dalla casa familiare e, il 24 giugno 2021, a Collaku è stato notificato un ammonimento orale del questore. Si tratta di una misura preventiva (che non prevede l’avvio di un procedimento penale) che gli intimava, dopo il ripetersi degli episodi di stalking, di smettere di seguire, controllare e perseguitare ex moglie e figlia. Il provvedimento era scattato dopo che l’uomo aveva nuovamente provato ad avvicinare fisicamente la moglie.


LE TESTIMONIANZE
Ricevuto l’allontanamento dalla casa di famiglia, Collaku da qualche anno si era trasferito in un appartamento al civico 42 di via Perosi, in zona Arcella. Dall’altra parte della città, ma i 5 chilometri che lo separavano dalla sua vecchia casa il 55enne li percorreva spesso con la sua Skoda blu per appostarsi in vicolo Castelfidardo. 
Ieri in via Perosi la notizia della sparatoria e del decesso circolava tra i residenti. Il ritratto di Collaku per il suo nuovo quartiere è quello di un uomo schivo, taciturno, sempre rigorosamente da solo, seppur apparentemente tranquillo. «Lo vedevo entrare e uscire un po’ a tutte le ore – spiega il titolare della tabaccheria accanto all’abitazione del 55enne –. Non era cliente perché non fumava, ma capitava di incontrarsi. Era certamente un tipo di poche parole, mai una confidenza o una battuta. So che lavorava nell’edilizia facendo piccoli lavori come muratore e imbianchino, ma in tutti questi anni non lo ho mai visto con nessuno». «Siamo sconvolti – commentano i clienti e la titolare del bar vicino, riuniti a discutere proprio dell’argomento del giorno –. Capitava di vederlo a prendere il caffè ogni tanto, ma non ha mai dato confidenza a nessuno. Pareva un tipo sulle sue ma gentile, sapere chi era in realtà è incredibile: probabilmente per quello non faceva qui molta vita sociale».
 

Ultimo aggiornamento: 11:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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