Botte e offese alle figlie e alla compagna se non portavano il velo: indagato 51enne siriano

Domenica 30 Ottobre 2022 di Marina Lucchin
Botte e offese alle figlie e alla compagna se non portavano il velo: indagato 51enne siriano
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PADOVA - Botte, offese e minacce alla compagna perché non si comportava da “brava donna di casa”. E schiaffoni anche alle figlie di lei se queste si rifiutavano di mettere il velo islamico. La vittima 45enne, nata in Marocco, non era abituata a vivere in questo modo, né nel suo Paese natale, né in Italia, dove sono nate entrambe le sue figlie di primo letto, una di 21 anni e una di 13 anni. Eppure è finita nell’incubo da quando ha iniziato la convivenza, nel 2019, con un siriano di 51 anni che invece voleva imporre i dettami religiosi integralisti alla sua nuova famiglia, usando violenze, offese e minacce come metodo di coercizione. Alla fine, disperata, la donna si rivolge alle forze dell’ordine e ora il pubblico ministero Sergio Dini ha fatto notificare al bruto l’informazione di garanzia: è indagato per maltrattamenti in famiglia.

LA VICENDA
Il dramma della marocchina e delle sue due figliole inizia tre anni fa e peggiora ulteriormente durante il lockdown, quando tutti e quattro sono costretti a convivere forzatamente 24 ore al giorno nell’appartamento di via Buonarroti, dove erano andati a vivere tutti insieme poco prima dell’arrivo del Covid. 
«Stupida... ignorante... put***... sei una bestia, sei una put***, se non taci ti rompo la faccia». E poi giù botte. Calci, pugni, capelli tirati fino a strapparglieli. Tutto di fronte anche alle due ragazze. Era questo il trattamento che il siriano riservava alla compagna per i più futili motivi.
Erano botte se lei non aveva svolto le faccende di casa come lui riteneva giusto. Erano botte se il cibo che gli preparava non era di suo gusto. Ed erano botte pure quando lei si lamentava per le sue scappatelle e gli rinfacciava di avere relazioni con altre donne.
Un inferno in cui purtroppo vivevano anche le due ragazze, figlie di primo letto della madre e rimaste con lei anche quando mamma si era trovata il nuovo compagno. D’altro canto lei non ha mai lavorato, come capita spesso alle donne straniere originarie del Maghreb che arrivano in Italia a seguito di padri e mariti che provvedono ai loro bisogni, e dunque ha dovuto velocemente rifarsi una famiglia per poter sopravvivere. Ma mai si sarebbe aspettata che quell’uomo, una volta fatto entrare in famiglia, si sarebbe trasformato in un bruto, pronto a pestare sia lei che le sue figlie.
INTEGRALISTA
Anche per le due giovani erano volati schiaffi. Obbligava entrambe a portare il velo, sia in casa, che, specialmente, quando uscivano. Se andavano a scuola dovevano metterlo, se uscivano in strada anche solo per un attimo dovevano metterlo. La madre in Italia non lo portava e le due sue figliole, nate e cresciute in Veneto non l’avevano mai messo perchè volevano vivere all’occidentale. E allora giù schiaffoni anche per questo motivo. Alla fine la donna si è risolta a chiedere aiuto alle forze dell’ordine. Ha denunciato il compagno che è stato allontanato da casa. E il pubblico ministero si accinge ora a richiedere il rinvio a giudizio. Per lui potrebbero aprirsi le porte del carcere.

 

Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 07:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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