Il vescovo Cipolla ai parrocchiani di don Marino: «Siete pieni di debiti»

Martedì 18 Febbraio 2020 di Gabriele Pipia
Il vescovo Cipolla ai parrocchiani di don Marino: «Siete pieni di debiti»

ALBIGNASEGO - La presunta relazione con una donna? Certo, ma non solo. Nelle due ore e venti di consiglio pastorale a San Lorenzo di Albignasego, il vescovo Claudio Cipolla non si è concentrato esclusivamente sul processo canonico. Lo scandalo di don Marino Ruggero ha infatti aperto anche un altro fronte: oltre al sesso, i soldi. «L’argomento della gestione economica? È stato tirato fuori da lui per distrarre» ha detto testualmente il numero uno della chiesa padovana.

Il vescovo Cipolla: «Sulla vicenda di don Marino in arrivo altre bombe»

Per oltre un’ora, però, l’argomento è stato comunque sviscerato ampiamente. Il vescovo ha voluto posare la lente d’ingrandimento su ogni aspetto, soprattutto sui passaggi di denaro dall’asilo parrocchiale alla parrocchia stessa. Passaggi che servivano anche a finanziare sagre e cene sportive. Una modalità d’azione, molto frequente negli anni passati, che avrebbe portato ad un debito “interno” di 120 mila euro. «È bene non fare certi giochini» è stato il monito del vescovo. «È tutto in regola, ma siete pieni di debiti» è la sintesi del suo intervento. 

 

Se martedì 4 febbraio monsignor Claudio Cipolla si è mosso dalla Curia di Padova per arrivare ad Albignasego, lo ha fatto per analizzare a 360 gradi una parrocchia spaccata in due, falcidiata pure da volantini anonimi, accuse velenose e quattro querele per diffamazione. Don Marino, dimessosi da parroco il 2 gennaio, è ora sotto processo canonico per aver violato «l’obbligo del celibato». Come ricostruito sul Gazzettino di ieri, nella seduta straordinaria del consiglio pastorale il vescovo ha invitato tutti a «stare uniti perché arriveranno altre bombe a fare male», spiegando poi che «il tribunale ecclesiastico è al lavoro e l’auspicio è che facciano il prima possibile». 
Due anni fa il sacerdote aveva presentato denuncia ai carabinieri per la sparizione dei registri economici con i conti della parrocchia. «Volevo portare più trasparenza rispetto al gruppetto di persone che gestiva tutto prima del mio arrivo. Forse ero diventato scomodo» ha detto e ridetto don Marino difendendosi nelle scorse settimane. Ma qual è realmente la situazione economica di una parrocchia finita all’improvviso in un vortice di polemiche? Nell’incontro del 4 febbraio si è parlato della gestione di don Marino (arrivato nel 2017) e del suo predecessore don Carlo Daniele. 
«Ho sentito i miei collaboratori e mi hanno detto che non hanno visto alcuna irregolarità, né alla scuola materna né in parrocchia» è la premessa del vescovo. «Riguardo alla scuola dell’Infanzia - conferma accanto a lui don Lorenzo Celi, delegato diocesano all’educazione - abbiamo guardato i movimenti e i bilanci degli ultimi cinque anni e non c’erano irregolarità». Don Celi, però, aggiunge un particolare da non sottovalutare: «Alcuni aspetti sulla gestione della scuola sono da rivedere, non solo a San Lorenzo ma in tutte le scuole dove io sono passato». Davanti a circa trenta persone riunite in sala, il vescovo offre un dato interessante: «Da quando ci sono io la stragrande maggioranza delle parrocchie presenta il rendiconto (tra cui San Lorenzo, ndr). Quelle che non lo presentano sono 15 su 459, quindi è un grandissimo successo».

È un membro del consiglio per la gestione economica a prendere il microfono per illustrare lo scenario: «A differenza di altre zone, qui l’asilo non si appoggia alla parrocchia ma anzi ha sempre finanziato la parrocchia. Si facevano dei trasferimenti anche sostanziosi, ma i soldi non sono spariti chissà dove: sono andati in parrocchia. Magari non è proprio preciso che i finanziamenti dell’asilo escano dall’asilo perché dovrebbero rimanere lì, ma si diceva in buona fede: “Se abbiamo dei soldi qua perché dobbiamo tenerli? Intanto li diamo alla parrocchia”. In questo momento la parrocchia ha o avrebbe un grosso debito nei confronti dell’asilo perché si parla di 120 mila euro. Questo aiuta a spiegare anche perché c’erano dei dipendenti per cui il Tfr non era stato fisicamente accantonato. Poi abbiamo posto un limite e adesso l’asilo versa mensilmente duemila euro in un conto corrente dedicato al Tfr in modo che non dovremo fare prestiti». 

Ma l’asilo parrocchiale per anni si è preso carico anche di altre realtà. Lo afferma lo stesso membro del Consiglio: «Può essere capitato che l’asilo si sia preso carico le costicine della sagra, qualche cena degli sportivi, qualche fattura. Questo bisogna vederlo nell’ottica della parrocchia come una grande famiglia. Ma giusto o sbagliato che sia ora questa cosa non si fa più. Ora prima si risponde ai bisogni dell’asilo e si accantona il Tfr. La parrocchia ha fatto molto per l’asilo perché ha pagato la struttura, allora in passato c’era l’idea che restituendo si pagava un po’ la struttura». Il vescovo ascolta tutto in silenzio e poi, riprendendo la paro, esprime una sorta di ammonimento: «La parrocchia, se è nostra, ognuno deve sostenerla come può. Con grande trasparenza, non facendo questi giochini»
Un altro membro della gestione economica snocciola ulteriori dati: «La parrocchia gode di un fido bancario di 50 mila euro. Un polmone importante è rappresentato dal prestito grazioso che ad oggi ha raccolto 48.500 euro. Di questi, 10 mila sono già stati impegnati per portarci avanti il pagamento dei lavori della chiesa. Abbiamo disponibili altri 35.800 euro che abbiamo pensato di utilizzare per liquidare, per pagare, per saldare i lavori della rottura del gas. Ma la parrocchia sta in equilibrio finanziario». 

Sono passate quasi due ore di discussione quando il vescovo, con tono serio ma pacato, lo interrompe e puntualizza: «Avete un sacco di debiti.

L’hai detto bene con eleganza, ma sono un sacco di debiti». Prima che tutti si salutino davanti ad un vassoio di pastine, Cipolla si congeda provando a lasciare un messaggio positivo: «Siamo tutti desiderosi di superare assieme la burrasca». Con il processo canonico in corso, però, a San Lorenzo la quiete sembra ancora lontana. 

Ultimo aggiornamento: 08:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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