Don Marino, la verità sulla presunta amante. Si è presentata in Curia

Sabato 8 Febbraio 2020 di Gabriele Pipia
Don Marino, la verità sulla presunta amante. Si è presentata in Curia
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PADOVA - Un mese dopo le dimissioni da parroco di San Lorenzo di Albignasego, il processo canonico nei confronti di don Marino Ruggero entra nel vivo. Il cinquantaquattrenne sacerdote padovano è accusato di aver violato «l'obbligo del celibato» e ieri mattina alle nove la sua presunta amante si è presentata in Curia per essere ascoltata dal giudice. Un'udienza che potrebbe essere decisiva. Da ciò che trapela dagli ambienti ecclesiastici padovani, la donna ha parlato per oltre un'ora del suo rapporto con il prete, raccontando la propria verità. La curia tiene uno stretto riserbo sulla sua testimonianza. 

Accusata da alcune persone del paese di avere un rapporto sentimentale con don Marino, ieri è stata convocata per deporre la sua testimonianza. La presunta amante è entrata da sola, cercando il più possibile di non farsi notare (difficile, visto il clamore suscitato dal caso) ma dichiarandosi disposta a collaborare. Intanto nel secondo comune più popoloso della provincia, dove lo scandalo si è trasformato in una faida di paese, la vicenda finisce anche per vie legali. Alcuni parrocchiani vittime di pesanti offese scritte su un volantino hanno infatti appena sporto denuncia ai carabinieri. 



LA TESTIMONIANZA
Andiamo con ordine. La notizia più importante è che il processo canonico prosegue. «Siamo nella fase istruttoria, quella della raccolta delle prove» aveva spiegato due settimane fa il vicario giudiziale monsignor Tiziano Vanzetto. Ora il Tribunale Ecclesiastico, composto anche dal giudice monsignor Alberto Albertin e dal promotore della Giustizia don Giuseppe Siviero, va avanti senza perdere tempo. L'obiettivo è accertare se il parroco di San Lorenzo (dimessosi in accordo col vescovo Claudio Cipolla il 2 gennaio) abbia davvero messo in atto, come recita una nota della Curia, «comportamenti non conformi allo Stato clericale». Don Marino aveva già avuto dei colloqui informali con il vescovo e molto probabilmente sarà chiamato nuovamente a dare la propria versione. 

 

Don Marino Ruggero, spuntano un vecchio video hard e una mancata assunzione

ALBIGNASEGO (PADOVA) - L'allontanamento a sorpresa annunciato via social, il polverone di polemiche e strenue difese a suon di striscioni, le relazioni spinose, i soldi mancanti, il processo canonico.

E ora una lettera anonima dal contenuto scottante, un vecchio video hard e una mancata assunzione.


L'INDAGINE
L'inchiesta canonica è partita da una quindicina di lettere spedite da alcuni fedeli alla Diocesi tra l'estate e l'autunno. Lettere accurate, nelle quali don Marino viene accusato di aver avuto rapporti con una donna. I mittenti si preoccupano anche per la sofferenza del compagno: «Don Marino Ruggero è una persona ipocrita che si fa beffa della fede della sua comunità. Non è un buon esempio e c'è chi sta soffrendo molto per il suo comportamento» si legge in una mail scritta da una parrocchiana il 10 settembre e diretta al vicario generale Giuliano Zatti. 
Dalle accuse di un gruppo di fedeli emergono anche segnalazioni sul coinvolgimento di altre donne e su altri comportamenti definiti «poco chiari e poco professionali». Si fa riferimento ad un rapporto privilegiato con una seconda parrocchiana («i due passavano anche molto tempo da soli in Canonica e questi atteggiamenti erano visibili anche dai genitori che portavano i figli») e ad un viavai di donne in canonica la domenica pomeriggio, notato da chi si trovava in patronato per guardare le partite. Se la Curia padovana ha atteso alcuni mesi per procedere, è perché prima stava raccogliendo eventuali prove a carico del sacerdote. 

LA REAZIONE
Appena è scoppiato lo scandalo, don Marino ha reagito senza ammettere né smentire: «Non posso confessarmi coi giornalisti» fu la prima istintiva reazione, rispondendo ad una domanda diretta sulle sue presunte colpe. Poco dopo, però, ha incassato e rilanciato: «Sono pronto a fare i nomi di preti pedofili, preti gay e preti che hanno messo incinta donne che poi hanno abortito. Io ho le prove, loro su di me non ne hanno. La realtà è che io ho chiesto più trasparenza nella gestione economica della parrocchia e sono spariti i registri dei conti. Forse ero scomodo». Il pm Roberto Piccione ha aperto un fascicolo convocandolo in Procura ma si va verso l'archiviazione perché il prete non avrebbe portato alcuna prova e non avrebbe fatto nomi, al di là di un caso vicentino già noto. 

LE DENUNCE
In paese si mescolano commenti goliardici e lettere decisamente offensive. Una di queste, trovata durante la grande fiaccolata in sostegno di don Marino organizzata da un gruppo di fedeli il 31 gennaio, fa riferimento esplicito a diverse persone di San Lorenzo. Sentitesi diffamate (c'è chi viene accusata di essere una ladra, chi viene attaccato per il proprio orientamento sessuale, chi viene additata di essere una poco di buono), almeno due di queste si sono presentate dai carabinieri di Albignasego per sporgere denuncia contro ignoti. Don Marino, intanto, tace da una settimana. L'ultimo post è del primo febbraio: «Pedofilia e denaro. Cara Chiesa, ricordati, Dio non archivia». 

Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 13:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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