Palazzo occupato, alla sbarra la prof. Giachi e 18 "disobbedienti"

Mercoledì 29 Maggio 2019 di Lino Lava
La professoressa Maria Giachi durante una manifestazione
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PADOVA «Alle finestre c’erano dei bambini che gridavano contro la polizia e non abbiamo potuto fare lo sgombero», dice il funzionario della Digos al giudice monocratico. E aggiunge: «Era il giorno dell’occupazione, il 5 novembre 2016, e il questore non ha autorizzato lo sgombero. Abbiamo individuato noi gli imputati. Li conosciamo da tempo, sono tutti appartenenti al comitato Lotta per la casa, una articolazione dell’ex Gramigna». In aula ieri mattina, a giudizio, c’erano diciannove giovani, accusati di occupazione abusiva. Lo stabile occupato, in via Facciolati 96 è di proprietà dell’Esu, l’Ente studentesco universitario, che è parte civile con l’avvocato Anna Desiderio. Tra questi anche la professoressa Maria Giachi, insegnante di matematica in una classe dell’istituto alberghiero Alberti di Abano.
 
L’INSEGNANTE
La Giachi è nota per la sua partecipazione alla manifestazione avvenuta in centro città la sera del 29 marzo scorso. La trentenne, ex nazionale giovanile di nuoto, in quell’occasione è stata indagata per resistenza a pubblico ufficiale: aveva partecipato, accanto agli attivisti del centro sociale Pedro al corteo non autorizzato organizzato per opporsi al corteo di Forza Nuova contro l’aborto. Quando gli agenti l’hanno ammanettata ha scalciato e sputato contro poliziotti e carabinieri dopo aver tentato di sfondare il cordone di sicurezza creato accanto al caffè Pedrocchi. 
L’insegnante di matematica, molto apprezzata dai suoi studenti, è aderente al comitato femminista “Non una di meno”. I trascorsi di Maria Giachi riguardano anche la “Marzolo Occupata”. L’ex Gramigna, centro popolare smantellato nel 2007 dopo una serie di arresti legati ad un’inchiesta della Procura di Milano sulle Nuove Brigate Rosse. 
La professoressa, originaria di Verona, era già stata indagata dopo un blitz messo a segno per liberare dall’occupazione uno stabile Ater alle porte del centro, accusata assieme ad altre dieci persone di associazione a delinquere, occupazione abusiva, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. A febbraio 2016 era finita ai domiciliari, tornando in libertà dopo poche settimane.
GLI IMPUTATI
Gli altri imputati dell’occupazione dell’Esu di via Facciolati sono Stefania Aquilini, 54 anni, originaria di Milano, Francesca Calore, 29 anni, di Abano, Giacomo Comandini, 26 anni, originario di Ancona, Andrea D’amico 28 anni, originario di Mirano, Marco Gargiulo, 28 anni di Selvazzano, Juliet Ikekhua, 41 anni nigeriano, Zimtya Kiama, 26 anni, originario del Kenya, Mohamed Ouchcour, 27 anni, originario del Marocco, Giuseppe Pozzebon, 70 anni, originario di Quiinto di Treviso, Mario Ronzani, 39 anni, residente in città, Teresa Santin, 54 anni, residente in città, Nicola Zandra, 28 anni, , originario di Predaia, Marco Zanotti, 72 anni, originario di Vercelli, e Michele Totta, 32 anni, originario di Foggia. Tutti gli imputati sono difesi dall’avvocato Marina Infantolino. 
Lino Lava 
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Ultimo aggiornamento: 08:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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