«Motociclista morto al Mugello, ho visto la sua fine dal box in diretta sul monitor»

Parla un meccanico che ieri era in servizio al circuito del Mugello dove è avvenuto il tragico incidente costato la vita a Nicola Sartori che abitava ad Adria ma per molti anni è stato residente a Padova

Lunedì 28 Agosto 2023 di Serena De Salvador
Nicola Sartori

BOARA PISANI - «All’improvviso dentro ai box hanno oscurato tutti i monitor dove si vedono i tempi dei piloti. Così, di punto in bianco. Non sapevamo cosa fosse successo, ma immediatamente abbiamo capito che era qualcosa di davvero grave». A parlare è Andrea, meccanico di Boara Pisani che ieri era in servizio al circuito del Mugello per una delle squadre partecipanti all’evento organizzato da Promo Racing, durante il quale è tragicamente morto a causa di un incidente il 52enne Nicola Sartori.
La drammatica carambola ha coinvolto tre piloti e fin dai primi momenti è stato evidente che le condizioni del centauro, residente ad Adria (Rovigo), nativo di Cavarzere (Ve), ma che per molti anni aveva abitato a Padova, erano gravissime.

La tragedia si è consumata davanti agli occhi di centinaia di persone, tra spettatori, piloti in gara e componenti delle squadre.

L'incidente

«Erano circa le 10.30. Io e i colleghi eravamo nel nostro box – spiega il testimone –. Ci sono vari monitor da cui possiamo seguire le corse e anche se in quel momento non correvano i nostri piloti (era in corso la gara del Trofeo italiano amatori classe 1.000 avanzata, ndr) ci siamo accorti che all’improvviso i monitor sono diventati scuri, come se di colpo fosse saltato il segnale. Una cosa molto strana. Abbiamo capito subito che doveva essere successo qualcosa di grave. Siamo usciti fuori, abbiamo cercato di capire. Nel giro di qualche minuto purtroppo è stato chiaro il motivo di quella improvvisa interruzione».
La scena che si è parata davanti agli occhi degli spettatori e dei primi soccorritori è stata tremenda. Nel tratto finale del rettilineo, quando mancavano tre giri alla fine della corsa, tre moto sono entrate in collisione a forte velocità. Le moto sono rimaste in pista, mentre i centauri sono stati disarcionati. «Era come se si fosse fermato il tempo – racconta Andrea, ancora scosso, mentre è in autostrada verso casa –. C’era un silenzio surreale. Noi non abbiamo assistito direttamente, ma ci hanno raccontato che i sanitari sono arrivati immediatamente e che per lunghissimi minuti hanno fatto tutto il possibile per rianimare il povero Nicola. Gli hanno praticato le manovre rianimatorie, mentre nel frattempo venivano soccorsi anche gli altri due feriti, ma non è bastato. Tutti erano ammutoliti e con il fiato sospeso».
Le equipe mediche dell’Autodromo del Mugello sono entrate in azione istantaneamente. Tutto è stato fatto per cercare di stabilizzare i parametri vitali di Sartori, ma le ferite riportate erano troppo gravi.
«Sono arrivate le ambulanze – prosegue il testimone – però lui non lo hanno caricato. Infatti avevano chiesto che arrivasse l’elicottero. Noi però non lo abbiamo visto: ci hanno spiegato che purtroppo non serviva più. Tutte le altre gare sono state annullate».

Il precedente

Il Padovano si era già trovato a fare i conti con una analoga tragedia. Era il maggio del 2021 e il dramma si era consumato anche in quel caso in pista al Mugello. Anche in quel caso con un incidente rivelatosi fatale. A perdere la vita era stato Stelvio Boaretto, 59enne originario di Pontelongo ma molto conosciuto anche ad Albignasego, dove aveva il suo studio di veterinario. 
Anche in quel caso un grande appassionato di moto e di circuiti, oltre che delle scalate in montagna e delle maratone. Altra amara assonanza, Boaretto stava correndo la Coppa Italia di motociclismo, trofeo Amatori categoria 1000 avanzata. Anche lui era stato rianimato sul posto, ma era spirato nel centro medico del circuito.

Ultimo aggiornamento: 17:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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