Stanghella. Rubano l'incasso di giornata di 10 mila euro, la vittima ha un malore e non si riprende più: arrestati marito e moglie

I due coniugi sono accusati di aver commesso altri furti, stesso modus operandi: rompevano i finestrini delle auto e le saccheggiavano

Lunedì 10 Luglio 2023 di Serena De Salvador
Arrestati marito e moglie

STANGHELLA (PADOVA) - Si appostavano nei parcheggi dei centri commerciali, aspettavano che qualche donna lasciasse per pochi secondi la borsetta in auto per riporre il carrello della spesa ed entravano in azione sfondando i finestrini e scappando con il bottino. Per sette mesi i carabinieri di Este hanno seguito le mosse di due coniugi di Stanghella, arrestati giovedì e ora agli arresti domiciliari accusati di quattro colpi (tre nel Padovano e uno del Rodigino), ma anche di aver svuotato una carta di credito rubata e di aver cercato di investire un carabiniere. Ad aggravare la loro posizione è anche un risvolto drammatico. A una donna hanno infatti rubato 10mila euro e lei quando se ne è accorta è stata colta da malore: è caduta a terra e ha rimediato un danno fisico permanente per il quale è in ospedale da gennaio.

Il furto e il malore

Le indagini sul conto di marito e moglie, rispettivamente di 54 e 45 anni, sono cominciate proprio da quel tremendo episodio. Era il 26 gennaio e la coppia è accusata di essersi appostata nel parcheggio del centro commerciale Megliadino di Borgo Veneto. Lì avrebbero atteso l'uscita di una negoziante, che stava per rincasare con l'incasso giornaliero di 10mila euro. Pochi attimi di distrazione ed ecco la trappola: finestrino in frantumi e borsa sparita. La donna alla vista di quel disastro è crollata a terra: un violento malore le è costato danni permanenti e da quel giorno è ricoverata in ospedale. Grazie a una minuziosa raccolta di testimonianze e alla visione di centinaia di filmati ripresi dalle telecamere sparse attorno al centro commerciale i carabinieri si sono concentrati sulla coppia. Ulteriori sospetti sono sorti il 30 gennaio, quando i due avrebbero commesso un furto analogo a Saonara. I militari li hanno intercettati, ma quando hanno provato a fermarli in strada i due, in auto, hanno forzato il posto di blocco cercando anche di investire un carabiniere.

Ne è seguita una lunga serie di pedinamenti e di controlli sia con le telecamere di tutta la Bassa che con i lettori delle targhe per controllare gli spostamenti dei due coniugi.

Le accuse

I carabinieri hanno raccolto un gran numero di prove, tutte trasmesse alla Procura della Repubblica di Rovigo che ha coordinato l'inchiesta. Alla coppia vengono contestati tre furti aggravati commessi nel Padovano e uno in provincia di Rovigo, oltre alla resistenza a pubblico ufficiale per la fuga rocambolesca di Saonara e all'indebito utilizzo di una carta di credito, frutto del furto nel Polesine, dalla quale avrebbero prelevato 600 euro. A pesare sul castello accusatorio nei confronti del 54enne c'è anche un precedente, tanto illustre quanto recente. Il 19 marzo, mentre era già oggetto d'indagine, l'uomo è stato arrestato sempre per furto insieme a due complici. L'operazione è stata condotta dagli stessi carabinieri di Este, che avevano intercettato il gruppo durante una trasferta a Valeggio sul Mincio (Verona). Lì il trio era stato colto in flagranza subito dopo aver rubato con identico modus operandi la borsetta di una turista straniera momentaneamente lasciata in auto nel parcheggio del Parco Sigurtà. All'interno vi erano duemila euro. I tre ladri si erano lanciati in fuga in auto, bloccati solo dopo un inseguimento di diversi chilometri. Ora l'autorità giudiziaria ha emesso nei confronti di marito e moglie un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari. 

Ultimo aggiornamento: 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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