Padova. Espropri per i lavori del tram: tra gli interessati supermercati, banche e istituti religiosi

Mercoledì 8 Novembre 2023 di Alberto Rodighiero
Tram

PADOVA - Al via i primi espropri legati al Sir2. Ieri sull'Albo pretorio del Comune sono stati pubblicati i nomi dei primi 18 cittadini espropriati per la realizzazione della nuova linea tranvia da Rubano a Vigonza passando per Padova Est. Questa procedura è finalizzata ad acquisire le aree per la servitù di aggancio all'elettrodotto. Le aree espropriare a Padova sono nove, a Rubano sette e due a Vigonza. Il tutto per un valore di circa 37mila euro. Complessivamente saranno circa 450 gli espropri legati al Sir2 e le prime notifiche sarebbero già arrivate nelle case dei diretti interessati. Escluse strade, aree pubbliche e demaniali, la procedura di esproprio riguarderà 124 proprietà a Rubano, 25 a Vigonza e 301 a Padova e nello stesso mappale possono essere presenti più proprietari.

Si calcola così che a essere coinvolte saranno circa 700 proprietari (molte le società).

Scorrendo la lunghissima lista che degli espropriati oltre alle decine di semplici cittadini che dovranno rinunciare chi a un pezzo di giardino, chi a qualche metro di marciapiede saltano agli occhi nomi decisamente illustri che dovranno anch'essi cedere parte delle loro proprietà per far passare il tram. Ma chi sono? Volendoli dividere per categorie si potrebbe partire dalle catene di supermercati. Per quel che riguarda la grande distribuzione a essere interessati sono il gruppo Aspiag (Despar), il gruppo Alì (l'immobiliare) e Prix. Nutritissima è poi la schiera degli istituti religiosi. In questo caso si va dall'Istituto per il sostentamento del clero alla Provincia religiosa di San Benedetto di don Orione, passando per l'Istituto delle suore francescane elisabettine. Della partita fanno parte anche l'Opera della provvidenza di Sant'Antonio di Rubano e la parrocchia di San Fidenzio di Sarmeola. Non mancano neppure i grandi brand internazionali come Dolce&Gabbana e McDonald's. Ben rappresentato è anche il mondo bancario: a dover cedere delle aree saranno anche Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo e Monte Paschi di Siena.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci