Padova. Ruba in un appartamento, ma dimentica gli slip: 30enne incastrata dal Dna

Dopo il furto ha mangiato e si è cambiata gli indumenti indossando abiti trovati negli armadi delle vittime. Incastrata dalle mutandine abbandonate a terra

Mercoledì 6 Settembre 2023 di Marco Aldighieri
Un furto in appartamento

PADOVA - Tutta colpa di quegli slip. Una ladra di appartamento è stata incastrata sei anni dopo il furto. Il suo errore è stato quello di abbandonare sulla scena del crimine le mutandine. Sequestrate e consegnate ai Ris di Parma, i carabinieri sono riusciti a prelevare il Dna dall’articolo di biancheria intima e ad associarlo a un nome e a un volto. La proprietaria della lingerie è una bulgara di 30 anni con diversi precedenti. 
Il pubblico ministero Sergio Dini, titolare dell’inchiesta, ha iscritto la straniera nel registro degli indagati con l’accusa di furto aggravato.

I militari, in questi giorni, la stanno cercando: la donna pochi mesi fa è uscita dal carcere dove ha scontato una delle sue innumerevoli condanne.

Il furto

I proprietari di un appartamento di via Perosi all’Arcella, alle prime ore di un pomeriggio di novembre del 2017 sono usciti di casa ber sbrigare alcune faccende domestiche. Rientrati un paio di ore più tardi hanno trovato l’abitazione svaligiata e la porta d’ingresso forzata. I ladri hanno rubato un computer portatile, un tablet, 50 euro in contanti e un mazzo di chiavi. Affamati hanno anche svuotato la credenza e il frigorifero in cucina, e hanno banchettato indisturbati. Poi hanno deciso di cambiarsi gli abiti e di indossare quelli trovati negli armadi delle camere da letto. 
I loro indumenti li hanno infilati in un sacco insieme alla refurtiva ma lei, la bulgara, ha commesso un errore: si è dimenticata i suoi slip a terra. Quando in via Perosi sono intervenuti i carabinieri chiamati dai titolari dell’appartamento, si sono accorti delle mutandine. Appurato che non appartenevano a nessuno degli inquilini, le hanno sequestrate.

Gli esami di laboratorio

La lingerie è stata consegnata ai carabinieri del Ris. Dall’articolo di biancheria intima è stato prelevato del Dna che, una volta inserito nella banca dati delle forze di polizia, il sistema lo ha associato alla donna bulgara di trent’anni. La straniera ha una sfilza di precedenti ed ha commesso reati molto gravi. Nel 2014 è finita nei guai per sfruttamento della prostituzione. È stata condannata anche per rapina, ma la sua specialità sono i furti negli appartamenti. In totale è stata incastrata nove volte per avere svaligiato abitazione e quasi sempre affiancata da un complice. 
Lo stesso ha fatto quel pomeriggio di novembre di sei anni fa. Ma mentre l’altro ladro non verrà mai scoperto, la bulgara invece sì. La donna, alcuni mesi fa, è uscita dal carcere dove ha scontato una delle sue innumerevoli condanne. Gli uomini dell’Arma in questi giorni la stanno cercando, perchè è stato diramato un ordine di rintraccio. L’obiettivo è consegnarla alla giustizia e processarla, rischia una nuova condanna ad almeno tre anni di reclusione.

Ultimo aggiornamento: 16:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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