Ladri scatenati a casa dell'albergatore Tomasutti: se ne vanno con l'argenteria, ma prima si scolano tre bottiglie

Domenica 27 Agosto 2023
Furto a casa dell'albergatore Tomasutti

VENEZIA - "Il tempio è stato profanato". È così, con un lungo post sulla propria pagina Facebook che Riccardo Tomasutti, noto albergatore veneziano, denuncia il furto in casa sua, in campo Sant'Angelo, a due passi dalla Fenice. Tomasutti l'ha saputo mercoledì mattina, 23 agosto, mentre era in vacanza in montagna e aveva appena concluso la salita dell'Averau, nelle Dolomite Ampezzane. «Mi ha chiamato la donna alla quale avevo chiesto di entrare in casa durante la mia assenza per controllare che tutto fosse a posto e dare da bere ai fiori - racconta Tomasutti - Quando mi ha chiamato era distrutta». E quando l'albergatore è tornato nel suo appartamento in campo Sant'Angelo, la sensazione di violenza è stata tale da spingerlo a denunciare tutto non solo ai carabinieri di San Zaccaria (che stanno indagando sul caso) ma anche sui social.
"Grande o piccola che sia, bella o brutta ma la Tua casa è sacra, è uno spazio sacro che ogni persona ha l'obbligo di rispettare.

Violare questo spazio significa profanare quel Tempio, in altre parole usargli violenza" è l'incipit di un lungo post a corredo del quale ci sono anche le fotografie della casa sottosopra.

«È due giorni che stiamo sistemando cercando di fare ordine, ha presente cosa vuol dire le librerie rovesciate tutte a terra? - spiega al telefono - Ma quello che più colpisce è la sensazione che si prova nel sapere che qualcuno ha rovistato in cose private, ha messo mano a dei ricordi».
Per la cronaca, i ladri hanno portato via argenteria, posate preziose, l'intera collezione di pregiato sigari cubani («sono un collezionista e amante del sigaro», dice) e hanno rovistato anche nella cassaforte fuciliera che Tomasutti tiene in appartamento. «Dovevano essere una banda e ben organizzata - la sua testimonianza - a terra abbiamo trovato tre bottiglie vuote di rum, grappa e whisky: hanno anche bevuto le mie bottiglie mentre indisturbati rovistavano, andandosene quando avevano concluso la loro spedizione».
Poi il post di sfogo continua: "Quelle poche parole (dei ladri in casa, ndr) mi sono bastate per rivedere in una frazione di secondo, tutti i fotogrammi degli ultimi trent'anni, i ricordi di quell'acquisto, il restauro di mio papà, e tutto quanto di bello e indimenticabile che quella casa mi ha regalato, le meravigliose persone che la hanno visitata, vissuta, rispettata in alcuni casi "amata", così come io l'amo. E come il nostro scheletro protegge gli organi più importanti del nostro corpo, la casa ci protegge, ci dona conforto, rassicurazione e ogni volta che vi entriamo ci accoglie con il suo abbraccio. Poi, un giorno tutto questo finisce: a me è successo l'altro ieri. Quella casa "violentata" non era più la stessa: e più la guardavo, più sembrava chiedermi scusa, chiedermi perdono se in mia assenza non è riuscita a proteggersi, proteggermi. Ma anche la mia città non è più la stessa: oggi Venezia soffre degli stessi problemi delle altre città - delinquenza in primis - e ogni giorno lo leggiamo sui giornali. Venezia oramai è "Città Metropolitana" nel bene e nel male : forse più nel male mi viene da pensare ".

      

Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 11:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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