Bimbi con doppia mamma, il Comune di Padova tira dritto e le donne pensano ai ricorsi

Giovedì 13 Aprile 2023 di Gabriele Pipia
Bimbi con doppia mamma, il Comune di Padova tira dritto e le donne pensano ai ricorsi

PADOVA - Il Comune di Padova tira dritto e continua a registrare i figli con doppia mamma «fino a quando un giudice non dirà che dovremo fermarci». Intanto però le dirette interessate temono di vedersi annullare gli atti dell'ufficio anagrafe e iniziano già a studiare i ricorsi. Le coppie lesbiche interessate sono 33 e molte stanno prendendo contatti con gli avvocati per farsi trovare pronte nel caso in cui servirà impugnare la decisione del tribunale. È l'effetto della mossa della Procura di Padova che nei giorni scorsi ha chiesto formalmente al Comune tutti gli atti dove i figli sono stati registrati con due genitori di sesso femminile (una è sempre madre biologica).

Era già successo a Milano ed è capitato anche qui scatenando le dure reazioni delle famiglie arcobaleno e innescando lo scontro politico tra il centrosinistra compatto al fianco del sindaco Giordani e il centrodestra all'attacco.


LA TESTIMONIANZA
Alice ha 40 anni ed è unita civilmente ad una donna irlandese. Pochi giorni fa ha partorito un bimbo subito registrato con la doppia madre. È il trentatreesimo caso padovano dal 2017 ad oggi, il primo dopo l'esplosione della polemica a livello nazionale. «Vedremo come si evolverà e come finirà questo procedimento e poi capiremo cosa fare - sospira -. Ad ogni modo la sensazione che provo non può essere che delusione. Mi chiedo perché il nostro Stato decide di impegnarsi con tempo e risorse per togliere dei normali diritti a 33 bimbi invece di tutelare loro e le migliaia di bambini e famiglie che attendono supporto vero alla genitorialità».
Dal municipio di Padova spiegano che la volontà di andare avanti non va letta come una sfida alla Procura ma solo come l'applicazione di un diritto dei bambini in attesa di leggi e sentenze chiare.
La partita non è penale e quindi nessuno rischia di trovarsi indagato, ma se un giudice stabilirà che quei 33 atti vanno annullati potranno esserci comunque importanti conseguenze per bambini che in alcuni casi hanno già sei anni. Dal punto di vista formale si troverebbero con solo un genitore e quindi la seconda mamma perderebbe una lunga serie di diritti legati per esempio all'assistenza ospedaliera e alla vita scolastica. La donna avrebbe meno diritti anche nel proprio posto di lavoro visto che teoricamente perderebbe la possibilità di utilizzare congedi o permessi per l'assistenza di un figlio. Il caso estremo è poi quello della malattia o del decesso della madre biologica, visto che a quel punto l'accudimento del figlio non spetterebbe più di diritto alla seconda madre.
Il tema approda anche in Consiglio regionale con la mozione di Vanessa Camani, consigliera Pd. «La volontà, espressa da molti sindaci anche in Veneto, di iscrivere alle anagrafi comunali i bambini figli di coppie omosessuali, va sostenuta attivamente dalla Regione. Il governo, sulla base di posizioni ideologiche sta umiliando i sindaci e sta negando una realtà che già esiste e che riguarda centinaia di famiglie anche in Veneto».


LE AZIONI LEGALI
Mentre la politica discute, gli avvocati studiano leggi e sentenze. Tra i più attivi c'è Alexander Schuster, docente di diritto all'università di Trento. Nelle ultime ore ha già avuto un dialogo con il Comune di Padova e con alcune mamme padovane. «Tutto è partito da una decisione delle Sezioni unite della Cassazione che dice che non può essere riconosciuto il genitore se c'è stata una maternità surrogata e quindi una donna è stata sfruttata per aiutare altri, indipendentemente se si tratti di copie gay o etero. La sentenza parla quindi di maternità surrogata, non di procreazione assistita - spiega -. Se sui casi di doppio padre quindi la Cassazione è stata chiara, sulle due madri la questione è ancora aperta e interpretabile». Prevede che la Procura di Padova annulli gli atti? «Non per forza - risponde l'avvocato -. Acquisire gli atti e fare verifiche è una procedura corretta, magari la Procura vuole solo valutare tutto bene per poi fare eventuali osservazioni al Comune».
Francesca Benciolini, assessora all'Anagrafe del Comune di Padova, assicura che «il Comune va avanti» e riassume il proprio pensiero parafrasando una celebre citazione cinematografica: «Mamma è chi mamma fa, per dirla con Forrest Gump».

Ultimo aggiornamento: 16:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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