PADOVA - Il trapper Simba La Rue e altri tre componenti del suo gruppo sono stati scarcerati per il sequestro dell'altro musicista metropolitano Baby Touchè dello scorso 9 di giugno. Motivo, la vittima non ha nessuna intenzione di sporgere querela.
Il Gip Guido Salvini nell'ordinanza, che ha portato al loro arresto, ha ricostruito l'aggressione. I quattro avevano accerchiato in via Boifava il Baby Touché, nome d'arte di Mohamed Amine Amagour, e l'avevano colpito con calci e pugni, caricato in un'auto e trattenuto due ore mentre sul suo account Instagram pubblicavano video ritraenti l'ostaggio con il volto tumefatto e sanguinante canzonandolo con una serie di insulti e di minacce. A questo punto gli inquirenti avevano accusato il gruppo di trapper di lesioni, la cui entità di pena non permette per legge l'arresto, e di sequestro semplice, per il quale c'erano stati arresto e richiesta di processo al 18 marzo 2023. Ma tutto è cambiato perchè la Procura meneghina, con l'entrata in vigore della legge Cartabia, ha chiesto al sequestrato Baby Touchè se voleva presentare querela contro i suoi aggressori. Ma lui, musicista metropolitano, ha detto di no sottolineando che era già stato integralmente risarcito dai danni. E così Mohamed Lamine Saida, detto Simba La Rue, è stato scarcerato perchè, come previsto dalla legge, il reato di sequestro di persona semplice non è procedibile d'ufficio. Saida tuttavia resta agli arresti domiciliari, ma per altre due fatti. È stato accusato di una sparatoria e anche di una rapina. Insomma, è stato salvato dal rivale Baby Touchè ma deve ancora fare i conti con la giustizia.